Arezzo, 2 luglio 2012 - Ormai sta diventando un giallo. Un giallo sul filo del quale rischiano seriamente di allentarsi i rapporti tra il Comune e la Diocesi. Ricordate l'ultima puntata? L'Arcivescovo Riccardo Fontana ad assicurare, nella polemica sul possibile prestito del Crocifisso di Cimabue, che a lui di richieste non ne sono arrivate da nessuno: il Comune, attraverso il suo assessore alla cultura, non gliel'ha proposta, il governo non gliene ha fatto cenno, dall'ambasciata nessuna lettera.
Ora spunta, tra le maglie del Comune, una lettera datata 3 maggio e firmata dall'ambasciatore Claudio Bisogniero. Una lettera rivolta a Fontana: però è una bozza, una bozza di lettera, probabilmente prima indirizzata al Comune per verificare eventuali errori o studiare le prossime mosse, per poi essere diretta proprio al Vescovo. Con una firma a macchina e non a mano, senza i timbri dell'Ambasciata e via dicendo.
Contenuto? Soprattutto in un passaggio. "A seguito di alcuni contatti preliminari avuti con il sindaco di Arezzo, sarebbe emersa la possibilità di esporre in una sede museale americana, ad esempio la National Gallery di Washington, lo straordinario Crocifisso ligneo di Cimabue". Chiaro e tondo. Una bozza, però: e non a caso si parla di un Crocifisso "attualmente conservato nel Duomo di Arezzo".
Quella bozza è diventata lettera ufficiale? In Comune sonio convinti di sì. L'Arcivescvovo Fontana, senza esitazione, risponde che lui non l'ha mai ricevuta: "Chi ha un passato diplomatico come me sa che nel caso contrario a queste lettere si risponde e subito". E così le posizioni restano distanti.
E l'ambasciata? Dopo un pressing di ore si limita a rispondere senza tagliare la testa al toro. "Abbiamo fatto sondaggi per verificare la disponibilità del Crocifisso come di tanti altri capolavori italiani: ma i destinatari delle lettere restano riservati".
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