Arezzo, 1 settembre 2011 - Comincia a diffondersi la preoccupazione tra gli imprenditori che operano nel settore dell'energia 'green'. Infatti, "sembra che le aziende che producono energia da fonti rinnovabili dovranno pagare la cosiddetta Robin tax, ovvero l'imposta Ires sul reddito d'impresa".
 
Come spiega Averaldo Farri, consigliere delegato di Power-One, l'azienda di Terranova Bracciolini, 'leader' nel settore degli inverter fotovoltaici in Italia, "non riusciamo a fare impresa in queste condizioni. Non è possibile pianificare investimenti, assunzioni, politiche industriali e commerciali in queste condizioni di incertezza. In 18 mesi, le condizioni di legge sulle energie rinnovabili sono state cambiate sei volte: a marzo 2010 avevamo il II conto energia, a maggio 2011 è stato varato il decreto salva Alcoa che ha esteso le condizioni del II conte energia al giugno 2011, ad agosto 2010 è stato varato il III conto energia che avrebbe dovuto entrare in vigore a luglio 2011, a marzo 2011 è intervenuto il decreto ammazza rinnovabili, a maggio 2011 è stato varato il IV conto energia che entrava in vigore a luglio 2011, con però un'estensione del III conto energia fino a fine agosto 2011 per coloro i quali avevano cominciato gli impianti in gennaio e febbraio 2011, ad agosto 2011 si introduce la Robin Tax su un sistema incentivante che a maggio era già stato tagliato del 30%".
 
Insomma, "tanta confusione e poco certezze". In queste condizioni "è veramente complicato lavorare - conclude Farri - specialmente nella consapevolezza che solo l'Iva sul fotovoltaico ha fruttato allo Stato almeno 1 miliardo nell'anno 2010, che il sistema ha creato 35 mila nuovi posti di lavoro in due anni, che siamo la sola industria che cresce e che dà prospettive di lungo termine al settore energetico italiano".