Arezzo, 17 dicembre 2010 - Non ammette incertezze la bilancia della giustizia, il tribunale del lavoro di Roma ha confermato la sentenza di primo grado che ritiene antisindacale la cessione del settore 'information techonology' venduto dalla famiglia Landi al gruppo Omega, ora in evidenti difficoltà economici, difficoltà così gravi da mettere l’azienda in mano ai commissari. La sentenza del giudice, non c’è dubbio, piace un buscherio alla Fiom, che si è battuta fin dall’inizio della vertenza per ottenere questo risultato, ma scava un fossato con i sindacati locali, che guardano con sospetto ad un nuovo 'matrimonio' fra le due società, destinate, secondo la volontà del giudice, a fare un passo indietro e tornare alla soluzione precedente lo scorporo e la vendita.


Le sfumature non mancano, la Cisl propone una cessione separata delle due aziende, la Cgil punta piuttosto il dito sui problemi che investono il territorio e i dipendenti, poi invoca un intervento del governo e degli enti locali perché entrambi facciano un passo avanti, indicando una una strada in grado di salvare tutte le maestranze, quelle di Agile ed Eutelia. "A questo punto, chiediamo che il ministero allo sviluppo economico convochi immediatamente un tavolo per riportare il ramo It di Agile in Eutelia — dichiara Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil — da qui occorre ripartire per sviluppare un intervento istituzionale che dia prospettive a tutti i lavoratori delle società coinvolte".

Le parole sono pietre e quelle di Marco Salvini non lasciano spazio alle incertezze: "Le scelte dei commissari di Eutelia devono essere confermate, la legge lo consente. I due rami di attività sono completamente diversi ed è più facile giungere ad una conclusione favorevole attraverso due diversi bandi di gara, l’esperienza di Tirrenia in questo caso dovrebbe insegnare qualcosa, fare un solo fardello delle due aziende rischia di mandare tutto a monte". Tanto più che le proposte di acquisto interessate all’azienda aretina non mancano. Hanno fatto passi in avanti per partecipare alla selezione degli acquirenti di Eutelia, i nomi più prestigiosi del firmamento della telefonia, la cordata 'Piero della Francesca', Tim, Wind, Fastweb e l’associata Swisscom, oltre a Telecom.

"Il territorio non può perdere 360 posti di lavoro e il consistente indotto, che opera in sintonia con l’azienda di via Calamandrei. Noi siamo chiamati ad una strenua difesa di tutti i lavoratori e dell’economia locale", sottolinea con forza, Giorgio Cartocci (nella foto), segretario della Camera del lavoro. Tira per la giacca il governo e polemizza contro i tanti interessi nascosti dietro il marchio Eutelia, Samuele Falossi della Cgil, che mette in risalto i gravi ritardi sullo sviluppo della banda larga, affermando che solo il ministero può indicare una strada che consenta di salvaguardare sia i lavoratori del comparto metalmeccanico (Agile), sia quelli della telefonia. Di certo, si è aperta una stagione di gravi incertezze ed è chiaro che una scelta dovrà essere compiuta e che questa passerà attraverso i commissari di Agile e di Eutelia.