GLI OTTO FINALISTI E LE LORO STORIE Adler Ascari e M. si conoscono giovanissimi e si amano per quasi cinquant’anni. Adler si sposerà con un’altra donna e avrà altre relazioni, M. continuerà a vivere con il fratello. Eppure rimarranno uniti da un amore che nonostante gli anni trascorsi lascerà intatte le passioni fisiche e verbali. Adler e M. hanno lasciato un epistolario appassionato che rimarrà custodito in Archivio come un Amore diverso. L’Africa con la sua natura selvaggia e violenta è al centro del racconto Hadisi di Italo Cipolat. Nato da una famiglia di emigrati italiani nel 1917 nel Congo Belga, dopo un soggiorno di studio in Europa fa ritorno nel paese alla vigilia della Seconda guerra mondiale, perché è l’Africa che sente come la sua casa. Nelle oltre 500 pagine del suo diario scorrono i ricordi del suo internamento in un campo, l’ammutinamento della Force publique e la conseguente repressione, le rivolte per l’indipendenza del Congo. Italo è costretto a fuggire in Rhodesia dove vive lo scoppio della guerra civile. Ritornerà in Italia solo nel 1974 per problemi di salute. Eugenia Dal Bò è una Figlia del Risorgimento. Nasce all’indomani dell’Unità d’Italia e muore alla vigilia della proclamazione della Repubblica. Il padre patriota le infonde ideali mazziniani e la incoraggia a proseguire gli studi fino alla laurea in Lettere, unica donna del suo corso. Insegnante, studiosa di Dante e conferenziera, vive in una Italia unitaria ma non ancora unificata nella cultura e nei costumi. Sposa un ufficiale dei bersaglieri, Gherardo Pantano, destinato a diventare generale. Eugenia e Gherardo vivono insieme la Prima guerra mondiale, la Disfatta di Caporetto, incrociano D’Annunzio, Badoglio, Mussolini. Eugenia muore nel 1943, due settimane prima della caduta del Duce. Quella di Antonio Di Rosa, El Pibe, è la storia di chi ce l’ha fatta. A 15 anni Antonio parte dall’Argentina, terra di emigrazione dei suoi genitori, con 8 dollari in tasca. Determinato a realizzare i suoi sogni, svolge mille lavori, attraversa la Grande depressione e quindi il New Deal, fino ad aprire una bottega da carbonaio e a rifornire la casa del Presidente Roosevelt. È il sogno americano realizzato. Teresa Pacetti nasce nel 1931 in piena epoca fascista. Esaltata dall’entrata in guerra dell’Italia, di giorno in giorno assiste impotente allo sgretolarsi di tutte le sue certezze, a La caduta degli idoli. Dal balcone di casa Teresa scorge lo sbarco della flotta angloamericana sulle spiagge di Anzio. La sua famiglia sfolla in Toscana e arriva in provincia di Massa dove nel giugno del 1944 si consuma l’eccidio nazifascista che costa la vita a 60 persone. Dopo la guerra Teresa scopre l’amore e conosce Primo, il futuro marito. Cesare Pitoni è un soldato della Grande Guerra. Le ore trascorse in trincea sono spaventose e interminabili. Il sergente Pitoni non può confessarlo nemmeno al suo diario e decide di usare la crittografia per scrivere le parti più intime e compromettenti, uno stratagemma per sfogarsi e denunciare imboscamenti e autolesionismi, finte malattie, fughe, racconti di morte e disperazione. Cesare esce vivo dalle trincee del Carso ed emigra in Argentina con i suoi diari che miracolosamente ci tornano indietro dopo un secolo. Il messaggio, criptato nella forma, è ancora nitido nei contenuti: l’orrore della guerra e la sua inutilità. Camilla Restellini è socialista e pacifista, moglie di Giovanni Bassanesi, a sua volta socialista e pacifista, fotografo e intellettuale. Nella sua memoria Camilla denuncia l’ultimo dei tanti arresti subiti dai due coniugi, ultima azione di persecuzioni politiche. Giovanni ha conosciuto le carceri di mezza Europa, il confino a Ventotene, il manicomio, dove morirà. Anche Camilla viene internata ma riesce a uscire grazie all’intervento di Marion Cave Rosselli nel 1949. La sua memoria è una denuncia dell’orrore dei manicomi criminali, ma, nonostante tutto, l’autrice riesce a iniziare una nuova vita. Dai minuscoli borghi del Montefeltro Orlando Salimbeni vive direttamente e indirettamente gli avvenimenti più importanti del Novecento. La Grande guerra lo costringe a crescere in fretta e a sostituirsi al padre nei lavori agricoli. A trent’anni si diploma e ottiene a Casteldelci il posto di Segretario comunale grazie al quale scamperà alla campagna di Russia. Ma dal 1943 il suo territorio diventa campo di battaglia per fascisti e antifascisti. Il 7 aprile 1944 si consuma l’eccidio di Fragheto, e il 25 luglio 1944 quello di Gattara. Orlando contribuisce a stilare gli atti di morte delle vittime di quelle stragi, mentre Casteldelci viene liberata il 22 settembre 1944. COSA VINCE CHI VINCE L’opera ritenuta più meritevole dalla Giuria nazionale, fra le otto finaliste, è premiata con 1.000€ e la pubblicazione del testo, a cura della casa editrice Terre di mezzo (dal 2001). COME PARTECIPARE Gli scritti partecipanti al concorso, pervenuti in Archivio entro il mese di gennaio di ogni anno, vengono valutati - in base alla loro genuinità originale - e quindi selezionati dalla Commissione di lettura fino alla scelta degli otto testi finalisti. Questi sono poi affidati all'esame della Giuria Nazionale. Non costituisce elemento di giudizio la forma eventualmente sgrammaticata o poco corretta della scrittura, e, anzi, l’Archivio invita a rispettare la forma originaria del testo, senza apportare modifiche, tagli, correzioni o altre forme di rielaborazione. Premio Pieve Saverio Tutino, direzione artistica Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Natalia Cangi, Nicola Maranesi La Giuria nazionale 2019 Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Natalia Cangi, Pietro Clemente, Gabriella D’Ina, Beppe Del Colle, Patrizia Gabrielli, Paola Gallo, Antonio Gibelli, Roberta Marchetti, Melania G. Mazzucco, Annalena Monetti, Maria Rita Parsi, Sara Ragusa, Stefano Pivato, Nicola Tranfaglia La Commissione di lettura 2019 Luisalba Brizzi, Natalia Cangi (presidente), Laura Casucci, Ivana Del Siena, Patrizia Dindelli, Elisabetta Gaburri, Gabriella Giannini, Valeria Landucci, Stefano Leandro, Antonio Magiotti, Nicola Maranesi, Lisa Marri, Riccardo Pieracci, Carlo Zanelli |