Quel vento dal Nord che ha portato in Italia i pittori fiamminghi: mostra a Casa Bruschi

Fino al 15 settembre in mostra opere di autori attivi nel Cinquecento e Seicento e che hanno lavorato con Vasari e Tintoretto. Opere della collezione dell'antiquario fiorentino Enrico Frascione. Mostra curata da Alessandra Baroni

Enrico Frascione

Enrico Frascione

Arezzo 14 giugno 2019 - Sono venuti dal nord per unire le atmosfere fiamminghe con la luce mediterranea. E molti qui si sono fermati. Da questa unione uno straordinario viaggio nell’arte tra XV e XVIII secolo raccontato nella mostra “Vento dal Nord. Dipinti e stampe di artisti nordici in Italia” aperta a Casa Bruschi per iniziativa della Fondazione Ivan Bruschi visitabile fino al 15 settembre. Curata dalla storica dell’arte Alessandra Baroni offre opere della collezione dell’antiquario fiorentino Enrico Frascione, presidente dell’Associazione antiquari d’Italia che ha presentato l’evento con Renzo Parisotto e Carlo Sisi, rispettivamente presidente e conservatore della Fondazione Ivan Bruschi. Un percorso espositivo che celebra così le opere degli artisti stranieri in Italia dal Rinascimento al Barocco, artisti come Giovanni Stradano, Paolo Fiammingo, Hans van Haachen, Matthijs Naiveu, Maarten de Vos, Cornelis Bloemaert, Benjamin Gerritszoon e Aelbert Cuyp, ed autori più rari, come il miniatore anonimo anglosassone del XVI secolo. “Tutti hanno lasciato un’impronta profonda nella cultura italiana, operando uno scambio continuo e prolifico tra pittura e arti grafiche - spiega la curatrice Alessandra Baroni Vannucci - la mostra è stata allestita anche per onorare la terza edizione del Summer Course, dedicata quest’anno alle stampe nordiche presenti nelle collezioni italiane e organizzata, come sempre, dall’Associazione art in Tuscany residence study center presso Casa Bruschi.”

Tante storie si intrecciano dietro queste opere. A cominciare dai nomi, Giovanni Stradano, per esempio, in realtà si chiamava Stradano Jan Van der Straet  italianizzato addirittura in Stradanus, nato a Bruges ha deciso di vivere, e morire, a Firenze dopo aver girato l’Europa da Lione a Venezia fino a Firenze dove trovò impiego presso il granduca Cosimo I nell'ambito della cerchia di Giorgio Vasari. A Roma a lavorato con Francesco Salviati alla decorazione del Belvedere vaticano. A Firenze ha disegnato i cartoni per numerosi arazzi per Palazzo Vecchio e per la villa di Poggio a Caiano  e ha partecipato alla decorazione dello Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio con due pannelli. Anche Paolo Fiammingo in realtà era Pauwels Franck o Francken, nel Cinquecento attivo a Venezia ed allievo del Tintoretto con il quale ha lavorato ai grandi dipinti del Palazzo Ducale. Hans von Aachen  da Colonia sceglie Firenze per suoi studi dove dipinge diversi ritratti, poi Roma e Venezia forse anche lui allievo di Tintoretto: nelle sue opere il manierismo fiorentino e il caldo colore veneziano.

“Credo che questo evento confermi come nella Casa dell’illuminato antiquario  e collezionista aretino Ivan Bruschi soffia ancora quel vento creativo e di sperimentazione culturale che lo aveva contraddistinto e che unisce le energie e le competenze artistiche per dare vita a esposizioni di tale interesse e valore” commenta Renzo Parisotto, presidente della Fondazione Bruschi. Carlo Sisi, Conservatore della Fondazione Bruschi, ha dichiarato: “Grazie alla collaborazione di collezionisti privati, della Fraternita dei Laici di Arezzo e con il generoso sostegno di Enrico Frascione si è potuto allestire un percorso espositivo che per la sua qualità e varietà si configura per il pubblico come un’occasione unica ed originale di ammirare la qualità pittorica di soggetti inconsueti e ‘invenzioni’ ardite dai toni smaltati e brillanti” fa sapere Carlo Sisi. “Lavorare a stretto contatto con personaggi del calibro di Carlo Sisi e Alessandra Baroni è per me fonte d’interesse culturale ed umanistico - commenta Enrico Frascione -alcuni dei maestri esposti hanno attraversato la nostra penisola mescolando la loro esperienza fiamminga con la nostra mediterranea atmosfera. Ne scaturisce un felice sodalizio di luci, colori ed ombre. Affacciamoci insieme e con la dovuta curiosità da questa finestra aperta sull’Arte e facciamo entrare questo affascinante Vento dal nord.” La visita alla mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso della Casa Museo e prevede eventi, conferenze, concerti e incontri per tutta l’estate.