SILVIA BARDI
Cosa Fare

Paolo Borrometi a Pieve per il premio Saverio Tutino Giornalista

Nella seconda giornata dell'Archivio l'incontro con il giornalista siciliano che dal 2014 vive sotto scorta per le minacce della mafia. Nella stessa giornata le storie dei migranti con il progetto "Dimmi" e la sera spettacolo tratto dai diari delle donne

Paolo Borrometi

Arezzo 13 settembre 2019 - Paolo Borrometi, il giornalista siciliano che dal 2014 vive sotto scorta, sarà premiato oggi  dall'Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano. Tutto nasce dalle sue inchieste e dalle sue denunce contro la mafia, gli affari miliardari, la criminalità organizzata, svelando nomi e cognomi. E nonostante questo continua a scrivere e a denunciare. Fino a oggi, con la morte di Alessio e Simone D’Antoni a Vittoria, falciati dal suv guidato da Rosario Greco, figlio del boss mafioso Elio Greco conosciuto come “il re degli imballaggi” di uno dei mercati ortofrutticoli più importanti d’Italia. Là a Vittoria, Comune ora sciolto per mafia. Borrometi sarà a Pieve Santo Stefano venerdì 13 nella seconda giornata del Premio per ricevere il riconoscimento dedicato a Saverio Tutino Giornalista. Lui continua a vivere sotto scorta e le minacce continuano ad arrivare, anche alla famiglia.

“In Italia tanti giornalisti fanno il loro dovere e ogni giorno ricevono minacce - spiega Borrometi in una recente intervista - ma ricordo che l’articolo 21 della Costituzione non prevede solo il dovere di informare ma anche il diritto del cittadino di essere informato. Certo la mia vita è drammaticamente cambiata da quando sono stato aggredito e picchiato nell’aprile 2014, ma ho tentato di continuare a fare inchieste. Fare il giornalista è il mestiere più bello e più importante del mondo, anche se ora lo faccio con una bella dose di paura, lo riconosco, ma è il mio dovere, come quello di tutti, denunciare la criminalità organizzata e stare accanto alle vittime e ai loro famigliari senza lasciarli mai sole”. Pochi giorni fa contro Borrometi un tentativo di delegittimazione: “Hanno attaccato la mia famiglia e mio nonno che non c’è più, fanno paura perchè in una terra come la Sicilia prima ti minacciano, poi ti delegittimano, poi si sa come finisce. Un giorno spero di tornare libero ma anche se ho perso la mia libertà fisica, ho preservato la mia libertà più importante, vivere e continuare a denunciare”.

Sarà Gloria Argeles, vedova di Tutino, a consegnare a Borrometi alle 15 al teatro comunale il premio dedicato al fondatore dell’Archivio. In una giornata che inizia alle 10 con le storie dei migranti diventati libri: Andrea Biagiotti, Donatella Allegro, Tommaso Bocconi e Elena Maschi presenteranno il libro “Se il mare finisce” con Michele Colucci, Alessandro Triulzi e Cristina Ubah Ali Farah. Alle 12 alle Logge del Grano “35 di noi”, incontro con chi da sempre sostiene l’Archivio come Enzo Brogi e con chi gli ha affidato le propri memorie come Patrizia Favero e Valeria Landucci. Alle 16 i lettori a tu per tu con i finalisti del concorso Dimmi che ha visto arrivare 122 testimonianze da tutto il mondo fra testi, video, audio, immagini e narrazioni, con il coordinamento di Natalia Cangi. E la sera alle 21,30 “Something about you”, diari di donne trasformati in testo teatrale da Francesca Garolla con Mauro Bernardi, Roberta Lanave e Matilde Vigna, regia di Alba Maria Porto e musiche di Maria Valentina Chirico. Storie di vita, per questo straordinarie.