Realismo e silenzi, la mostra di Antonella Di Tommaso per aiutare famiglie in difficoltà

A Palazzo di Fraternita fino al 26 settembre immagini e ricordi della sua Lucania e del mare. La passione per la pittura rinata durante la chiusura per il Covid

Antonella Di Tommaso

Antonella Di Tommaso

15 settembre 2020 - C’è un uomo seduto davanti al mare del golfo di Taranto. C’è un gabbiano. C’è il mare, ci sono gli abbracci. C’è la sua Lucania. Il tempo si è fermato durante la chiusura forzata, ma non i pensieri. Per Antonella Di Tommaso quel tempo è diventato un regalo prezioso per riaccendere antiche passioni o decidere di aiutare chi veramente si è trovato in difficoltà. Antonella ha unito queste due pulsioni e, nonostante la pittura non sia il suo mestiere, ha lasciato andare alla creatività il suo dialogo interiore alimentato dal silenzio, riprendendo anche vecchie tele lasciate incompiute.  Le sue opere "Realismo e silenzi" ora  sono in mostra nel Palazzo di Fraternita in piazza Grande ad Arezzo  fino al  26 settembre, trenta quadri che saranno messi in vendita per il Centro di accoglienza Vincenziano Onlus di Arezzo che si occupa di assistere le famiglie più povere, in emergenza alimentare. Ogni opera, come scrive la curatrice Daniela Galoppi,  diventa così una lettera, un segno per non dimenticare, per liberarsi dai propri dolori e dubbi, alla ricerca di quiete, di quella serenità che vuole essere anche un messaggio per tutti. Un percorso pittorico che fa rivivere esperienze, ricordi lontani, affetti dove colori e materia si fondono. Domina la figura umana con i suoi spaccati di vita vissuta e una leggera vena malinconica. “Durante il lockdown ho ripreso a dipingere - spiega Antonella - a mano a mano che le tele si riempivano di colore ha preso forma l’idea di realizzare una mostra covid-solidale. In pratica, fin da subito, ci è stata l’idea di condividere e di mettere a disposizione questo talento sbocciato in un momento di forte dolore a favore degli altri, dei più  deboli.  E’ venuto naturale devolvere il ricavato  al Centro Vincenzino  che ha dato un significativo aiuto a persone e famiglie della città. Il mio invito è di dare un segnale concreto che, mi auguro, sia l’inizio di una nuova umanità. Chi ha deve condividere. Che sia danaro, tempo o cose poco importa. L’importante è dare: non è questione di generosità, ma di umanità soprattutto oggi in tempo di Covid”. La mostra, con catalogo pubblicato da Ancos Confartigianato,  sarà aperta tutti i giorni dalle 10,30 alle 18.

Silvia Bardi