Ottavia Piccolo su Rai5 con la storia di Anna Politkovskaja: "Siamo come sorelle"

L'attrice porta in scena dal 2007 la storia della giornalista uccisa per le sue inchieste sulla Cecenia. Lo spettacolo prodotto dalle Officine della cultura è diventato un film, in onda stasera sabato su Rai5

Ottavia Piccolo

Ottavia Piccolo

Arezzo 17 aprile 2021 - Una amicizia lunga quindici anni  quella tra l’attrice Ottavia Piccolo e lo scrittore e drammaturgo  Stefano Massini, tutti condivisi sui palcoscenici d’Italia. Due loro progetti, prodotti dalle Officine della cultura di Arezzo, sono diventati poi film per la tv e trasmessi da Rai 5. Dopo Occident Express, stasera alle 21,15 Ottavia Piccolo va in scena con “Il sangue e la neve: memorandum teatrale su Anna Politkovskaja”, trasposizione per lo schermo diretta da Felice Cappa  e Silvano Piccardi, tratta dalla pièce “Donna non rieducabile” dedicata alla figura della giornalista russa nota per il suo impegno per i diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Putin ed assassinata a Mosca nel 2006. 

Uno spettacolo che nasce nel 2007 che le Officine hanno ripreso per il teatro e ora per la tv.

“I registi hanno scelto di ambientarla in un luogo astratto, un cementificio ad Alzano Lombardo - spiega Ottavia Piccolo - un luogo abbandonato che sembra un luogo di guerra poi Cappa ha aggiunto immagini di repertorio mai un film per la tv non un  documentario. Un altri  monologo con le musiche protagoniste in scena grazie all’arpista Floraleda Sacchi, che le ha scritte per lo spettacolo anche se lei appare solo alla fine”. 

Due prodotti fatti per la televisione o per il cinema.

“Se devo essere sincera non amo le riprese in teatro ma quest’anno era inevitabile è va bene cos. La tv è un altro mezzo e se usato bene ne scaturiscono esempi stupendi, e anche i nostri spettacoli sono stati fatti pensando al video, un valore aggiunto”.

Che personaggio è Anna?

“Io e Anna siamo diventate come sorelle, la porto in scena dal 2007  e Stefano per raccontarla ha preso suoi pezzi scritti e ne ha fatto una serie di affreschi  di parole, siamo rimasti colpiti dalle cose che lei scriveva e descriveva, una testa tagliata appesa a un pilone di ferro, un ospedale distrutto, giovani donne stuprate e per questo rifiutate dalla famiglia. Sono onorata continuare a raccontare la storia di Anna, prima minacciata di morte poi uccisa per farla tacere. Una storia per raccontare la storia di tutti coloro che con coraggio e onestà vogliono testimoniare la verità”.