"Il caso Motta", storia di un cantautore e della sua etichetta con Marco Gallorini

Lezione in diretta e collegamento con il cantautore oggi per la Napier Academy. I segreti di un management che lavora con artisti indipendenti. Tutto è partito da Arezzo

Marco Gallorini, Motta, Crescentini, Paco Mengozzi

Marco Gallorini, Motta, Crescentini, Paco Mengozzi

Arezzo 20 maggio 2020 - Una lezione sul successo del cantautore Motta. Una lezione aperta a tutti per la Napier Academy. Docenti Marco Gallorini dell’etichetta indipendente aretina Woodworm Label e lo stesso Motta in diretta. Si apre così  “Il caso Motta”. Non è un giallo, né una storia giudiziaria ma semplicemente la storia di un successo, tutt’altro che semplice. Il contesto in cui si sviluppa è quello della musica cantautorale e delle etichette indipendenti. Se finora erano le piccole realtà a essere fagocitate dalla grande distribuzione, adesso sono proprio i “piccoli” a tracciare la strada maestra. E così Marco Gallorini della Woodworm, etichetta indipendente e agenzia di management, che negli ultimi due festival di Sanremo è riuscita a “piazzare” quasi tutti i suoi artisti, sarà il docente oggi alla Napier Academy di una lezione aperta a tutti  in cui spiegherà il come e il perché del successo del cantante Motta. La Napier Academy fa corsi di  management e comunicazione per addetti allo spettacolo dall’organizzazione e promozione di festival all’editoria e marketing. “Collaboro con loro da anni - spiega  Gallorini - tengo docenze  e avrò la direzione scientifica del corso in management e promozione. I referenti sono ragazzi giovani o appena laureati  che vogliono capire se questo è il mondo che fa per loro. Io farò un’introduzione poi con me in collegamento ci sarà anche Francesco Motta”.  Il caso Motta, dunque, per spiegare come un artista di qualità, originale, fuori dagli schemi classici del mercato abbia avuto successo. “Lui fa solo quello che vuol fare, senza compromessi, e ha conquistato la sua popolarità, senza che venisse in qualche modo violentato nelle sue caratteristiche e nella sua vera personalità. Il nostro racconto sarà la storia di questa esperienza, simile a quella degli artisti che lavorano con noi come La rappresentante di lista, gli Zen Circus, anche se ognuno ha il suo percorso”. Una carriera, quella di Motta, che ha spaziato da due Premi Tenco a dischi d’oro fino al suo libro che sta bene nonostante sia uscito in piena coronavirus mentre sta lavorando alla colonna sonora del nuovo film di Gipi. Compresa una mostra a Palazzo Chianini Camere Civico 15 ad Arezzo inaugurata da lui e da Carolina Crescentini un mese prima delle nozze. “Il mercato musicale è cambiato - continua Gallorini - adesso si lavora anche con le multinazionali, hanno bisogno di noi e del nostro scouting. Anni fa sarebbe stato impensabile. Le ricordo bene le serate al Karemaski con quaranta persone a vedere gli Zen Circus, che ora riempiono i palazzetti, Calcutta all’Aurora o Tommaso Paradiso con il locale vuoto". 

Una etichetta che prima della pandemia pensava di creare nuove società differenziare lavoro e sforzo, uscire con nuove produzioni  mentre ora deve fare i conti solo con perdite di fatturato. “Stiamo riorganizzando lavoro e idee - spiega Gallorini - ma conteniamo a pensare di creare strutture nuove. Sarò difficile immaginare di fare dei live quest’anno ma siamo pronti a scendere in campo non appena uscirà il bando per la creazione del polo musicale all’ex mercato ortofrutticolo  con i Negrita”.