Fotografie e diari per raccontare l’immigrazione alla Casa delle Culture

La mostra “In famiglia” sarà arricchita dal reading di Alessandra Bedino. Nel corso dell’iniziativa saranno letti estratti del progetto “DiMMi” dell'archivio di Pieve Santo Stefano

Massimo Soletti

Massimo Soletti

Arezzo, 16 maggio 2018 - Immagini e parole si uniscono alla Casa delle Culture per raccontare il tema dell’immigrazione. La struttura cittadina sta ospitando la mostra fotografica “In famiglia” che, realizzata da Massimo Soletti, permetterà fino a domenica 20 maggio di vivere un viaggio alla scoperta di un progetto migratorio e della sua più intima dimensione familiare, tra scatti che evocano la lontananza, il valore degli affetti e le fasi di crescita dei bambini ricongiunti. Promossa in collaborazione con Acli, Fraternità Federico Bindi Onlus e Oxfam, l’esposizione sarà arricchita giovedì 17 maggio, alle 17.30, da un'emozionante giornata di letture che si ricollegheranno proprio alle tematiche delle immagini.

L'attrice Alessandra Bedino, infatti, animerà con la propria voce una selezione di testi scelti tra le numerose memorie dell'archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, per un’iniziativa nata in collaborazione con la direttrice organizzativa Natalia Cangi e con il direttore scientifico Camillo Brezzi. I brani letti nel corso del reading, infatti, saranno tratti dai diari dei migranti e, nello specifico, dal progetto “DiMMi - Diari multimediali migranti” che è stato avviato con l'obiettivo di sensibilizzare e di coinvolgere i cittadini sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale. Iniziata nel 2012 e sostenuta dalla Regione Toscana, questa esperienza ha già favorito la raccolta di oltre centrotrenta testimonianze su scala nazionale. L’iniziativa, aperta alla libera partecipazione dell’intera cittadinanza, vedrà le parole e le fotografie diventare un tutt’uno per raccontare il fenomeno migratorio.

Questo è proprio l’obiettivo che ha animato la realizzazione di “In famiglia” che, visitabile gratuitamente da giovedì a domenica tra le 16.00 e le 20.00, fa emergere la quotidianità e le emozioni di una famiglia straniera in terra aretina che è impegnata per ottenere il ricongiungimento della figlia più piccola, una bambina di due anni rimasta nel Paese d’origine. «Ringrazio l'archivio dei diari di Pieve Santo Stefano per questa preziosa e significativa collaborazione - commenta Soletti. - La fotografia rappresenta un ottimo strumento comunicativo che diventa ancor più forte quando si mescola con la letteratura e con le parole, specie nella documentazione e nel reportage. Questo aspetto lascia emergere il valore e la coerenza dell'appuntamento in programma giovedì alla Casa delle Culture».