"Tutti gli artisti dovrebbero esporre in Fortezza": Mimmo Paladino innamorato di Arezzo

Aperta la mostra "La regola di Piero", grandi bronzi, installazioni, dipinti in un dialogo con la città in sei sedi espositive. E tanti progetti che l'artista vorrebbe realizzare qui dall'omaggio a Dante al teatro con Accorsi

Mimmo Paladino e Luigi Maria Di Corato

Mimmo Paladino e Luigi Maria Di Corato

Arezzo 16 giugno 2019 - Mimmo Paladino parte dalla Fortezza per vedere sua mostra “La regola di Piero”, cinquanta opere tra sala S.Ignazio, Galleria d’arte contemporanea, San Francesco, San Domenico, Porta Stufi, mostra curata da Luigi Maria Di Corato e organizzata dalla Fondazione Guido d’Arezzo e dal Comune. “E’ il luogo ideale per le grandi mostre, tutti gli artisti dovrebbero venire qui in Fortezza, ne vorrei fare già un’altra, è talmente ricca di spunti e di siti che non si smetterebbe mai di aggiungere opere”. Una dedica a Piero della Francesca che Paladino omaggia con il suo Sogno di Costantino opera del 1985 finita in una collezione privata, rintracciata dopo lunghe ricerche: “Non l’avevo più rivisto nemmeno io - confessa Paladino - ed è per la prima volta in mostra. Una cosa unica averla ad Arezzo”.

L’artista è qui con la famiglia, moglie, figli e il nipote che si arrampica sull’albero curvo del Prato. Il sindaco Ghinelli si prende tutti in complimenti e conferma la scelta di portare in Fortezza le grandi opere: “E’ il luogo ideale per questo tipo di esposizioni e il maestro me ne dà conferma, la mostra è un percorso tra la storia e il presente, tra figurativo e informale, un percorso emozionante tra simboli, numeri e geometria che sono alla base dell’arte di Piero e della musica. Questa mostra mette insieme tutto”. Ed eccole le cinquanta opere: i dipinti su Piero e la prospettiva, l’inedito politico “senza titolo”, la serie “Architettura”, le “Scarpette”, i “Dormienti”, l’obelisco votivo, il dodecaedro stellato, i bronzi di “Vento e acqua”, gli Specchi ustori, i cinquanta piccoli bronzi in una unica scultura, la croce d’oro, il grande elmo e i suoi vessilli.

“Piero l’ho studiato a scuola come tutti - spiega Paladino - poi l’ho incontrato quando ho cominciato a fare cose serie, un artista senza tempo e senza confini che unisce ragione, arte, geometria, matematica e poesia che continua a insegnare ancora oggi”. Un dialogo serrato tra l’artista e la città. “Arezzo merita di essere al centro dell’attenzione, qui c’è un concentrazione di bellezza storica con presenze importanti come Cimabue, qui un artista si può esprimere”. E Paladino ha tanti progetti da realizzare in Fortezza: un video con Peppe Servillo e Willem Dafoe dedicato a Dante, l’apertura di un atelier del maestro e magari l’Ariosto di Stefano Accorsi. Un dialogo esteso anche all’anima più popolare di Arezzo. L’elsa della lancia d’oro di settembre dedicata a Leonardo è stata disegnata proprio da Paladino: “Richiama il monolite in piazza San Francesco, una macchina da festa rivestita di numeri ispirata agli obelischi, la Giostra fa parte di queste grandi tradizioni sopravvissute, per me una ispirazione rinnovata”.

“La mostra racconta un incontro tra il maestro e Piero e il suo Sogno di Costantino - spiega il curatore Luigi Maria Do Corato - da lì è stata costruita l’esposizione il cui fondamento imprescindibile è l’umanesimo e il rinascimento, al centro dell’opera di Paladino e il sistema di misurazione dello spazio fisico e interiore. Tutto parte da Piero pittore e matematico, dalla geometria che regola lo spazio e anche Paladino usa la regola per raccontare l’uomo con opere che dialogano con una città intera, un sodalizio che permette di rivedere il passato alla luce del presente con il punto di vista dell’artista che accende un faro sulla storia, perché le storia diventa attuale se guardata dal presente”. A tagliare il nastro con Mimmo Paladino e il curatore della mostra da Luigi Maria Di Corato, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e il direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Roberto Barbetti.

Mostra aperta fino al 31 gennaio, biglietto cumulativo 5 euro, ridotto 3 euro per gli over 65, gratuito per i minori di 14 anni. I biglietti sono acquistabili nelle sedi espositive della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Fortezza Medicea oppure all’Info Point di Piazza della Libertà.