Bpel, primi imputati in aula: il 10 marzo tocca a Fornasari e Bronchi

Con l'ex presidente e l'ex direttore generale dal Gip anche David Canestri direttore centrale: tutti accusati di ostacolo alla vigilanza. Rosi fuori dall'avviso di chiusura indagini bis per le false fatturazioni. Insolvenza: la memoria difensiva di Rosi

Luca Bronchi

Luca Bronchi

Arezzo, 2 febbraio 2013 - Saranno loro le cavie dei processi per Banca Etruria, i primi imputati per le inchieste che riguardano la banca aretina. Tocca a Giuseppe Fornasari, ex presidente, a Luca Bronchi, ex direttore generale, e al direttore centrale David Canestri, responsabile del risk management, di aprire la sfilata (ancora eventuale) nell'aula del Gip. Loro saranno di scena il 10 marzo, un giovedì, per rispondere di ostacolo alla vigilanza. Il procuratore capo Roberto Rossi chiede per tutti il rinvio a giudizio in un processo che potrebbe cominciare dopo l'estate.

L'udienza preliminare è stata fissata dopo che a dicembre, in gran segreto e dribblando la folla dei cronisti che assediavano il palazzo di giustizia, Rossi aveva inviato all'ufficio Gip la richiesta di rinvio a giudizio, quella che trasforma l'indagato in imputato. I fatti, per i quali l'avviso di chiusura indagini era giunto in luglio, riguardano due fattispecie: la sottovalutazione dei crediti deteriorati nel bilancio 2012 e l'operazione Palazzo della Fonte, ossia lo spinoff del patrimonio immobiliare di Bpel della fine del 2012.

Entrambe le questioni sono emerse nel corso dell'ispezione del pool di Bankitalia guidato da Emanuele Gatti che è andata avanti dalla fine del 2012 fino al settembre 2013. I risultati furono comunicati anche alla procura perchè secondo via Nazionale c'erano fattispecie di carattere penale. La Banca d'Italia spiega che non avrebbe mai autorizzato un aumento di capitale di "soli" cento milioni se avesse saputo della verà entità del buco aperto nel patrimonio dalla necessità di coprire le sofferenze. Quanto alla cessione del consorzio Palazzo della Fonte, sarebbe stato parzialmente finanziato dalla banca stessa, sulla quale sarebbero anche ricaduti i rischi del finanziamento concesso da un pool creditizio al consorzio.

Intanto, è stato notificato l'avviso di chiusura indagine bis per il secondo filone di indagini, quello delle false fatturazioni. Esce di scena almeno per ora l'ultimo presidente Lorenzo Rosi, la cui posizione è stata stralciata dopo l'interrogatorio che ha reso in dicembre. La richiesta di processo continua invece a pendere sul capo ancora di Giuseppe Fornasari e Luca Bronchi, più due manager di Methorios, la finanziaria romana che ha emesso le fatture per operazioni considerate inesistenti.