{{IMG_SX}}Montalcino (Siena), 21 giugno 2008 - Dopo le polemiche per l'inchiesta aperta dalla magistratura senese sul rispetto del Disciplinare di produzione e la visita degli ispettori dell' Attb a Montalcino, finalmene arriva il via libera all'importazione del Brunello di Montalcino negli Usa.

 

L'Alcohol and Tobacco tax and trade bureau (Attb) del ministero del Tesoro Usa ha pubblicato sul suo sito le indicazioni per l'importazione del Brunello negli Stati Uniti, indicazioni in vigore dal 23 giugno, giorno a partire dal quale era stato minacciato il blocco del Brunello in arrivo oltre oceano.

 


L'Attb indica che, a partire dal 23 giugno, gli importatori di Brunello devono essere in possesso di un documento di un ente governativo italiano che attesti che il Brunello di Montalcino da loro importato sia in regola con i requisiti della DOCG Brunello di Montalcino e che tale prodotto ha i requisiti per essere venduto in Italia. La dichiarazione dell'ufficio governativo italiano dovrà indicare l'annata e l'etichetta che attestino che il prodotto è a norma per la vendita in Italia. La dichiarazione deve contenere, tra l'altro, il nome e l'indirizzo del produttore.

 

"È un ottima notizia per il Brunello che sia stato evitato il blocco delle importazioni in Usa. Ma anche se il pericolo è rientrato non dobbiamo perdere lo spirito indicato dal decreto del ministro Zaia che garantisce controlli accurati e trasparenza". Lo ha detto l'ex presidente del Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino Francesco Marone Cinzano commentando la circolare pubblicata ieri sera sul sito dell'Attb (Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau).

 


Nella circolare si legge che gli importatori di Brunello devono avere in loro possesso una dichiarazione emessa da un ente governativo italiano in cui si attesti che il Brunello da loro importato è in regola con i requisiti della Docge e che il prodotto è conforme alla vendita in Italia. "Oltre che evitare il blocco, il governo Usa ha anche deciso di non pretendere una dichiarazione specifica all'ingresso della merce da parte delle dogane statunitensi. È onere dell'importatore avere la documentazione richiesta" ha concluso Marone Cinzano che ieri sera con una mail ha comunicato a tutti i soci la notizia.