Omicidio Yara, Bossetti rinviato a giudizio: in Corte d'Assise il 3 luglio

Le accuse a carico del muratore sono omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà, dalla minorata difesa della vittima e calunnia ai danni di un suo collega di lavoro sui cui avrebbe sviato i sospetti. Tribunale di Bergamo blindato (FOTO) di Gabriele Moroni

Udienza preliminare presso il Tribunale di Bergamo per l'unico imputato Giuseppe Bossetti

Udienza preliminare presso il Tribunale di Bergamo per l'unico imputato Giuseppe Bossetti

Bergamo, 27 aprile 2015 - Massimo Bossetti sarà processato il 3 luglio davanti ai giudici della Corte d'Assise di Bergamo per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio. L'ha deciso il gup di Bergamo Ciro Iacomino, che  è entato in Camera di consiglio, poco dopo le 13. L'udieza, questa mattina, è iniziata in anticipo e il muratore era stato fatto entrare da un ingresso laterale verso le 8.30, dopo l'arrivo su un furgoncino della polizia penitenziaria. Alle 8.45 erano arrivati i suoi avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, che hanno subito annunciato la loro intenzione di seguire il rito ordinario. Poco dopo avevano fatto il loro ingresso anche i legali della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta, e il pm Letizia Ruggeri. Le accuse che potrebbero portare Bossetti all'ergastolo sono omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà, dalla minorata difesa della vittima e calunnia ai danni di un suo collega di lavoro sui cui avrebbe sviato i sospetti.

YARA_OBJ_FOTO_4833224La difesa di Massimo Bossetti è "amareggiata" ancor più che per il rinvio a giudizio del muratore, "che poteva costituire un epilogo di questa vicenda", per il fatto che il gup non ha disposto accertamenti "essenziali" come la ripetizione dell'esame del Dna riscontrato sul corpo, e anche di un'altra biologica sempre riscontrata sul corpo di Yara. Lo ha spiegato uno dei legali di Bossetti, Paolo Camporini, il quale ha stigmatizzato i motivi per i quali il giudice non ha disposto i nuovi accertamenti. "È la prima volta che vedo non disporre un incidente probatorio perché richiederebbe troppo tempo in considerazione della scadenza dei termini di custodia cautelare, ed era invece un accertamento necessario - ha proseguito il legale - anche per capire, appunto, se una persona in carcere deve rimanerci". Dello stesso pensiero l'altro avvocato Claudio Salvagni: "Una giornata amara per la giustizia, c'erano delle contraddizioni che andavano risolte. Non è la prima volta che la giutsizia gisec così in Italia".

DUE ECCEZIONI DALLA DIFESA - L’udienza è iniziata con due eccezioni di nullità presentate dalla difesa di Bossetti al gup: la prima rigaurda la nullità del capo di imputazione in quanto questo presenta un doppio luogo di commissione del delitto: Brembate di Sopra e Chignolo D'Isola. Hanno inoltre chiesto la nullità o l' inutilizzabilità degli accertamenti biologici compiuti dal Ris in quanto esperiti con lo strumento della delega di indagine e non, invece, con l'avviso alle parti. Quest'ultima questione era già stata respinta dai giudici del tribunale del Riesame ma la Cassazione, sul punto, non ha ancora depositato le sue motivazioni. Il Gup di Bergamo Ciro Iacomino si è ritirato in camera di consiglio per decidere. ntrambe queste eccezioni sono state respinte dal gup, che ha però sospeso poco dopo l’udienza per una terza eccezione presentata sempre dalla difesa: la richiesta di un incidente probatorio sul Dna di Ignoto 1 e una lunga serie di accertamenti biologici. 

Massimo Giuseppe BossettiDIFESA CHIEDE INCIDENTE PROBATORIO, RESPINTO - La difesa di Massimo Bossetti ha chiesto l'incidente probatorio per diversi aspetti della vicenda. Per prima cosa, riguardo la ripetizione dell'esame del Dna trovato sul corpo della ragazza e attribuito al muratore, insistendo sul fatto che anche il Tribunale del Riesame trovi anomala la non corrispendenza tra Dna nucelare e mitocondriale e quello mitcondriale di Bossetti e di chi ha lasciatola  traccia. Poi, riguardo una traccia sulla parte destra degli indumenti di Yara, nella quale il consulente della difesa Sarah Gino individua un profilo maschile di Dna. La terza richiesta riguarda il confronto tra le tracce pilifere umane e le 352 donne che negli anni avevano lasciato la Valle Seriana, nel cui mazzo era uscita Ester Arzuffi, madre di Massimo Bossetti. E ancora, gli accertamenti di una salvietta sporca di sangue trovata accanto corpo della 13enne nel campo dove è stata trovata senza vita. Ultime due richieste: l'accertamento di una traccia sul giubbotto della giovane che riconduce a persona individuata e una traccia biologica trovata tra gli indumenti e Yara. Respinte anche queste eccezioni, è proseguita quindi l’udienza preliminare a porte chiuse. Se questa terza eccezione fosse stata accolta, ci sarebbe stato un colpo di scena: sarebbe potuto scadere il termine della custodia cautelare in carcere di Bossetti, che si conclude per il muratore di Mapello il prossimo 16 giugno.

GLI ELEMENTI A CARICO DI BOSSETTI - A carico dell'uomo il Dna trovato sul corpo della tredicenne uccisa, i filmati analizzati dal Ris che hanno stabilito che era suo il furgone Fiat Daily che per circa un'ora si era aggirato intorno alla palestra di Brembate di Sopra da cui Yara aprì il 26 novembre del 2010 per essere trovata morta esattamente tre mesi dopo, in un campo di Chignolo d'Isola, a pochi chilometri di distanza. Vi sono poi le fibre di tessuto, trovate sui pantaloni della ragazzina identiche a quelle dei sedili del furgone che Bossetti usava per lavoro. A questo si uniscono le incongruenze del suo racconto di quel pomeriggio del 26 novembre.  Il suo avvocato, Claudio Salvagni, a cui si è affiancato il collega Paolo Camporini, non nasconde la difficoltà del compito, ma non appare intenzionato a giocarsi tutte le carte in udienza preliminare. Sembra infatti voler puntare al processo in Corte d'assise per cercare di scagionare il muratore. Il legale ha cercato in queste settimane di trovare lacune nelle 60mila pagine dell'inchiesta. Insisterà sul fatto che altri Dna si sono trovati sul corpo della vittima e non sono stati, a suo avviso, debitamente analizzati. 

Udienza preliminare presso il Tribunale di Bergamo per l'unico imputato Giuseppe Bossetti

TRIBUNALE BLINDATO - Al tribunale di Bergamo sono state studiate delle misure di sicurezza per far sì che l'udienza, che non dovrebbe concludersi in giornata, si svolga tranquillamente. Sarà di certo interdetto a giornalisti e fotografi almeno il piano in cui si trovano i gip, mentre Bossetti sarà fatto entrare da un ingresso posteriore e condotto al piano in ascensore, così che nessuno lo possa vedere. Non ci sono  i genitori di Yara, Fulvio e Maura. La loro presenza non è necessaria e, fedeli all'atteggiamento che hanno sempre mantenuto, vogliono evitare clamore. Si costituiranno parte civile, tramite il loro avvocato, Enrico Pelillo. Così come lo farà la sorella di Yara, diventata maggiorenne. 

di Gabriele Moroni