Mercoledì 24 Aprile 2024

Tsipras, l'ingegnere che vuole abbattare il muro di Berlino

Un borghese di sinistra fa tremare le cancellerie europee

Tsipras e la compagna Betty

Tsipras e la compagna Betty

Atene, 26 gennaio 2015 - LA PROSSIMA partita casalinga del Panathinaikos sarà giovedì. Di solito il tifoso Alexis Tsipras non se ne perde una. Ma adesso chissà. Alex, come lo chiamano gli inglesi, la sua partita intanto l’ha già vinta: è il più giovane premier (eletto) d’Europa. Quarant’anni, a giugno saranno 41. Nato il 28 giugno del 1974, il destino segnato già nella data di nascita: quattro giorni dopo la caduta del regime fascista dei colonnelli. Facile dargli del ‘comunista’, ma in realtà ha militato nel Kke solo per poco tempo. "La mia famiglia era progressista, non conservatrice, e apparteneva alla classe media". Appunto. Il nuovo primo ministro greco è un ‘borghese radicale’. Né professore, né sindacalista: una novità anche per la sinistra greca delle dinastie e dei politici di professione. Tsipras no, lui è un ingegnere civile, il suo destino era di prendere in mano l’impresa edile del padre. Non a caso sa parlare alla classe media urbana ormai impoverita e alle piccole e medie imprese. Pericoloso sovversivo? Forse da giovane: nel 2001 voleva andare al G8 di Genova, ma la polizia italiana lo fermò ad Ancona. E da studente occupò il liceo per protesta contro la riforma dell’istruzione (per la cronaca: il ministro di allora, siamo nei primi anni Novanta, si dovette dimettere).

LA SUA COMPAGNA di banco, e poi di partito e di vita, è Peristera (‘rondine’, in greco) Baziana, detta Betty. Una storia d’amore di sinistra, diciamo. Si conoscono dal 1987, hanno due figli – il secondogenito del Che Guevara greco si chiama Ernesto – e non si sono mai sposati: unione civile per i due ingegneri (la super discreta Betty, allergica ai riflettori, si occupa di computer).

"Non ho mai avuto un trattamento di favore dai media, a differenza di Renzi: non mi hanno mai dipinto come un ‘bravo ragazzo’", spiegava Tsipras l’anno scorso, lanciato verso l’esordio europeo: "Per loro la giovane età è un limite e non una risorsa». E pensare che il suo modello politico era Andreas Papandreou, il leader socialista che estese negli anni Ottanta il welfare in Grecia, padre di quel George, ‘l’americano’, a cui ha strappato migliaia di voti di delusi socialisti e di sinistra; nel 2008 disse ‘no’ a un’alleanza con il Pasok. Aveva ragione Alex, leale a se stesso, fin da quando rifiutò il salto politico nazionale per restare in consiglio comunale ad Atene.

ORA LE COSE sono cambiate. Forse dovrà rinunciare al suo Panathinaikos, magari ogni tanto gli toccherà indossare l’odiata cravatta. "La rimetterò solo quando avremo rinegoziato il debito", dice adesso. Rischierà di dover vedere spesso la Merkel (che avrebbe preferito qualcun altro...) e i falchi tedeschi. Quando sicuramente preferirebbe i figli e Betty, la sua rondine. Vedremo se sarà primavera.