Morte in cantiere, "La città ha già avuto troppe vittime, ma i tagli all’Asl limitano i controlli"

Il segretario della Cgil è preoccupato anche per i dipendenti delle Partecipate / ERA CADUTO DA UN'IMPALCATURA, MORTO UN OPERAIO DI 56 ANNI

Il segretario della Cgil, Massimiliano Bindocci

Il segretario della Cgil, Massimiliano Bindocci

Viareggio, 1 maggio 2015 - "Il nome di Giuseppe Ferrandes va ad allungare la lunga serie di morti sul lavoro. Purtroppo Viareggio e la Versilia sono abituate a convivere con il dolore... Ricordo Matteo Valenti, Joubert Thompson, le vittime della strage alla stazione ferroviaria». Massimiliamo Bindocci, segretario della Cgil locale, è sotto choc: la notizia del mortale infortunio sul lavoro piomba nella vigilia del Primo Maggio portandosi dietro il suo carico di polemiche. Polemiche che vengono da lontano, da quando - ormai sono anni - si è fatta largo la convinzione che nel mondo della nautica il capitolo della sicurezza è diventato secondario e non di priorità assoluta. Il sindacato ricorderà l’ultima vittima con un minuto di raccoglimento in tutte le manifestazioni che si svolgeranno nella nostra zona.

Che cosa si può fare si fronte a questo stillicidio di drammi?

"Purtroppo rischiamo di dire le solite cose: sul lavoro non da ora le garanzie di sicurezza sono sempre meno. Spesso c’è il ricatto occupazionale che finisce per abbassare... le statistiche degli infortuni. Sappiamo di operai che per piccoli incidenti preferiscono non passare dal pronto soccorso. Stringono i denti e tornano a lavorare anche se non stanno bene. Non è così che si può pensare al rilancio occupazionale coniugato alla sicurezza".

Negligenza, imperizia, non adeguata formazione: c’è di tutto.

"Fate voi. La morte di Giuseppe Ferrandes ricorda tragicamente la morte del marinaio sudafricano Joubert Thompson avvenuto qualche anno fa in Darsena: la caduta da sette metri da una nave in costruzione. Purtroppo c’è chi continua a trascurare le regole. E chi rischia è soprattutto chi lavora".

Che cosa si può fare?

"Aumentare i controlli ma con i tagli che sono stati fatti alle Asl, è difficile pensare che ci possano essere investimenti per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Bisognerebbe che ci fosse un cambio di marcia che in questo momento vedo molto molto improbabile".

Ma così si continuerà a morire sul lavoro?

"Noi non abbiamo alcuna intenzione di abbassare la guardia: invitiamo tutti i lavoratori a non cedere ai ricatti. Le nostre lotte non sono per il presente ma anche per il fututo".

Oggi è il Primo Maggio, la festa dei lavoratori: c’è chi parla di una festa sempre meno sentita

"Non credo: i lavoratori sanno che il futuro non è facile. Se non teniamo alta l’attenzione sui diritti, non andremo lontano".

Viareggio e la Versilia vivono un momento non facile

"Abbiamo il grosso problema della ditta ‘Oreste Pardini’ alluminio di Camaiore, che ha annunciato la chiusura con venti licenziamento ma è il nodo più grosso è quello dei dipendenti delle Partecipate del comune di Viareggio".

In che senso?

"In ballo c’è il futuro delle Patrimonio, della Viareggio Porto e del Centro Congressi. E se permettete non è poco. Per il Centro Congressi non si può pensare di chiudere baracca e burattini a fine stagione senza pensare a qualcosa per garantire il futuro. E anche per la Viareggio Porto non si può andare incontro all’estate dei diportisti senza personale e senza attrezzature".