Via alla crociata della sdemanializzazione. Il Confine marittimo va spostato sull’arenile

I Comuni preparano le delibere chieste dalla Regione ai sensi della legge 125/2015

(Foto Umicini)

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Viareggio, 24 novembre 2015 - L’EUROPA vuole le concessioni sul demanio marittimo? E noi gli spostiamo il confine del demanio. Detta così sembra una trovata alla Peppino De Filippo per rendere pan per focaccia al signor Bolkestein. Invece è una proposta-richiesta basata su precisi riferimenti di legge: che il sindaco Giorgio Del Ghingaro sta facendo gestire agli assessori Alessandro Pesci e Laura Servetti. E la stanno facendo tutti i comuni rivieraschi della Versilia. Con lo scopo di spostare la linea del demanio statale marittimo sull’arenile, e tirando fuori direzioni e cabine dei bagni. Che diventerebbero così demanio comunale. La Regione è d’accordo, bisogna vedere se lo Stato accetterà.

NON E’ UN MISTERO che lo Stato, rispetto alle direttive europee, tira a fare cassa. Per quel poco di federalismo fiscale che c’è in Italia, la tutela delle aziende turistiche diventa pressante solo per i comuni e le Regioni. La richiesta che tutte le amministrazioni, da Viareggio al Forte, si accingono a fare, e che dovrebbero fare anche gli altri comuni rivieraschi toscani, è stata suggerita proprio dalla Regione. E in Versilia sono pronte le prime bozze delle delibere che dovranno essere adottate dalle giunte.

TUTTO parte dalla legge 125/15 che a luglio ha convertito il «decreto enti locali». Tale legge obbliga la Regione, entro 120 giorni dall’entrata in vigore, a fare una ricognizione delle fasce costiere al fine di proporre la revisione organica del demanio marittimo. La proposta di nuova delimitazione va inviata ai Ministeri dei trasporti e dell’Ambiente, e all’Agenzia del demanio, che entro 4 mesi devono attivare le procedure previste dal Codice della navigazione (articoli 32 e 35) con convocazione di conferenze dei servizi.

LA REGIONE ha chiesto dunque ai comuni costieri come Viareggio, Camaiore, Pietrasanta e Forte dei Marmi di evidenziare nelle nuove cartografie le aree urbanizzate che ricadono nel demanio marittimo, e «nelle quali siano localizzati immobili e strutture collegati alle attività turistico-ricreative che potranno essere oggetto di specifico approfondimento al fine di proporre la sottrazione rispetto alla perimetrazione del demanio marittimo. Tali aree dovranno presentare specifici caratteri identitari, storici, paesaggistici anche rispetto alla presenza di sistemi di micro, piccole e medie imprese operanti nel settore dei servizi per la balneazione». Sembra la fotocopia dei tipici bagni della costa versiliese, elementi storico-architettonici tutelati anche dalla Sovrintendenza.

UNA VOLTA che i comuni avranno inviato le modifiche richieste, la Regione elaborerà un documento unitario per i due Ministeri e l’Agenzia del demanio. E stavolta, se passa la proposta, le costruzioni balneari che costituiscono l’oggetto per niente oscuro del desiderio di chi vorrebbe insuarsi nelle aste della Bolkestein, uscirebbero (quasi definitivamente) dai giochi.