Assegno di disoccupazione dimezzato. Il grido d’allarme di 3.500 stagionali

Sono i lavoratori stagionali della Versilia – soprattutto impegnati nel settore turistico – che rischiano, a partire dal 2016, si subire un pesante taglio...

I bagnini fanno parte di questa categoria ma non solo loro

I bagnini fanno parte di questa categoria ma non solo loro

Viareggio, 23 novembre 2015 - Sono ben 3.500 persone ad essere sulla graticola. Sono i lavoratori stagionali della Versilia – soprattutto impegnati nel settore turistico – che rischiano, a partire dal 2016, si subire un pesante taglio delle Naspi, la nuova indennità di disoccupazione. Questa preoccupazione – condivida dagli altri ‘stagionali’ italiani – l’hanno già espressa davanti al Parlamento nel corso di una manifestazione pubblica. Ora però il movimento si sta organizzando anche in Versilia. «Quanto prima – sottolinea Diego Bianchini, uno dei promotori dell’iniziativa – ci faremo sentire visto che con il nuovo sussidio di disoccipazione la condizioni di molti lavoratori stagionali peggiorerà sensibilmente». In altre parole, l’assegno di disoccupazione – ridisegnato e articolato in base a quanto il singolo ha lavorato nel precedenne quadriennio – rischia di essere dimezzato. «E’ una prospettiva – garantisce Bianchini – che mette i brividi a molte persone e alle loro famiglie». Brividi che si sommano ad un’enomia locale che sta facendo fatica a rimettersi in moto con un andamento rassicurante per le numerose famiglie che vivono di lavori stagionali.

Insomma lo stagionale-simbolo di Viareggio e della Versilia, il bagnino per intenderci meglio, è in allerta, avvertando i morsi di quei tagli che nel 2016 potrebbero andare a toccare il bilancio familiare o personale. «Nel corso della manifestazione romana, ovviamente lo ripeteremo in occasione delle iniziative che vogliamo fare in città – spiega ancora Bianchini – abbiamo portato avanti la richiesta di abrogare il nuovo sussidio Naspi per quelle categorie che sono legate alla stagionalità, puntanto al recupero del vecchio regime di disoccupazione. Noi ‘stagionali’ dobbiamo essere tutelati: i politici spesso ci garantiscono il loro sostegno ma poi alla prova dei fatti non si arriva a niente. Tra l’altro anche con il Jobs Act per i contratti a tutele crescenti, i lavoratori stagionale rischiano di essere pesantemente penalizzati soprattutto per coloro che lavorano sei mesi e gli altri sei restano a casa». A questo punto non rimane che attendere quelle che potranno essere le soluzioni legislative a medie e lungo termine. Sicuramente il movimento degli «stagionali» della Versilia si farà sentire anche al di fuori dei confini locali.