Venerdì 19 Aprile 2024

Strage, processo al ‘collegio di Viareggio’. Il Tar non è competente e respinge il ricorso

Il presunto vizio di forma resta però un’arma innescata fino alla Cassazione

 Il giudice Boragine presidente del Collegio giudicante (Umicini)

Il giudice Boragine presidente del Collegio giudicante (Umicini)

Viareggio, 16 gennaio 2015 - Non è competente il Tar della Toscana per discutere la legittimità della scelta di affidare il processo per la strage di Viareggio a un collegio (presiduto dal giudice Gerardo Boragine coadiuvato dai colleghi Nidia Genovese e Valeria Marino) formatosi al Tribunale di Lucca dopo l’accorpamento della sezione di Viareggio. Pertanto il Tribunale amministrativo, a cui si erano appellate le società Gatx e Jungenthal, ha dichiarato inammissibile il ricorso che è semmai materia del giudice ordinario. Vale a dire dello stesso Tribunale di Lucca che aveva costituito il collegio di Viareggio.

Sulla carta è un punto a favore delle parti civili, ma la decisione del Tar, secondo molti addetti ai lavori, non deve creare facili illusioni. Esiste sempre il rischio concreto che, una volta emessa la sentenza di primo grado, la corte di Appello, o a maggior ragione la Cassazione fra un certo numero di anni, consideri nullo l’intero processo per un vizio di forma. E’ questa la grande paura dei familiari delle vitime, unitamente al rischio di prescrizione per certi reati.

LA QUESTIONE era stata abbondantemente dibattuta nel corso del processo in corso al Polo fieristico di Lucca nelle fasi preliminari. Uno degli avvocati difensori all’epoca aveva anche adombrato il dubbio che il giudice Gerardo Boragine «così ben integrato nel tessuto sociale della città in cui vive – aveva detto – non avrebbe avuto la necessaria serenità di spirito per prendere una decisione diversa da quella che la città si attende, vale a dire l’assoluzione degli imputati».

Il Tribunale di Lucca l’8 gennaio dello scorso anno aveva respinto le varie eccezioni proposte da tutti gli avvocati difensori (oltre a quelli di Gatx anche del gruppo Ferrovie dello Stato) che chiedevano la nullità dell’assegnazione del processo al «Collegio di Viareggio». Tutte argomentazioni riprese successivamente nel ricorso al Tar. I ricorrenti lamentano il fatto che il decreto con cui il processo sulla strage di Viareggio è stato assegnato al terzo collegio di Lucca (quello cioè nato dopo l’accorpamento del Tribunale di Viareggio) violerebbe alcune norme specifiche, fra cui anche una circolare del Consiglio superiore della Magistratura «poiché avrebbe ad oggetto non l’assegnazione dei magistrati ma la distribuzione dei processi tra sezioni costituite ex novo».

IL TAR (presidente Paolo Buonvino, consiglieri Alessandro Cacciari e PierPaolo Grauso) ha però sottolineato che il decreto in questione è «un atto di governo del processo penale e, se emesso in violazione di legge, non incide su interessi legittimi, ma sul primario diritto soggettivo alla difesa dell’imputato. Esso deve dunque essere contestato nell’ambito dello stesso ordinamento penale, innanzi quindi al giudice ordinario, facendo valere i rimedi previsti dalla legge processuale penale. In quella sede dovranno essere valutate, quindi – cme del resto già risultano valutate – le doglianze avanzate dai ricorrenti».

Di qui la decisione di ritenere inammissibile il ricorso e di rimettere le parti al giudice ordinario.