Strage di Viareggio, verità scomode, piani di sicurezza lacunosi

L'ingegner Cassino, delle Ferrovie dello Stato: "Trasportare persone o gpl è la stessa cosa"

Una manifestazione dei parenti delle vittime della strage

Una manifestazione dei parenti delle vittime della strage

Viareggio, 10 marzo 2016 - Non è mai stato oggetto di un’attenta valutazione del rischio il trasporto su rotaia di merci pericolose. I piani della sicurezza delle Ferrovie si fermano ai terminali, al punto di partenza e di arrivo, cioè al carico e scarico della merce. E quello che succede nel mezzo? Siamo nelle mani di Dio, come, purtroppo, ben sanno le 32 vittime innocenti dell’incidente ferroviario del 29 giugno 2009 e i loro familiari.

«Trasportare persone o merci è la stessa cosa. Non pensiamo a una lista di priorità. Le merci pericolose sono tali nella fase iniziale e finale del trasporto». Lo ha detto ieri pomeriggio in aula di Tribunale L’ingegner Giuseppe Alfonso Cassino che per anni si è occupato dell’esercizio della sicurezza ferroviaria in Fs. Chiamato a testimoniare dall’avvocato di Trenitalia Cesare Piazza, l’ingegner Cassino ha affermato che Trenitalia è un’impresa ferroviaria e si occupa cioè della trazione dei convogli mettendo a disposizione locomotori e macchinisti.

Il detentore è il proprietario dei carri (Gatx, nel nostro caso) «ed è sul detentore – ha spiegato a più riprese – che ricade il peso della responsabilità delle manutenzioni. L’assile è un elemento fondamentale per un treno, come l’ala per un aereo. Non è pensabile che possa rompersi. Noi dobbiamo fare di tutto per prevenire la rottura, ma una volta rotto non è più possibile fare nulla per evitare le conseguenze».

I Pm Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino hanno provato a sgretolare certezze e sicurezze espresse dal teste in aula. «Trenitalia non poteva effettuare controlli più accurati? Non si è mai preoccupato di verificare se le manutenzioni fatte fossero state corrette oppure no? Non andate a verificare se e come vengono effettuate le revisioni? Non avete uno storico dei chilometri percorsi da un asse? Quanti convogli merci provenienti dall’estero gestisce Trenitalia in qualità di trazionista?».

Domande a raffica, risposte sempre dello stesso tenore: «La legge individua nel detentore dei carri il responsabile delle manutenzioni. Teoricamente avrebbe potuto fare maggiori controlli anche Trenitalia, ma solo in presenza di un proprietario poco affidabile e con altri incidenti alle spalle. Ma non era il caso di Gatx».

Ricapitolando: Trenitalia non si è mai preoccupato della sicurezza delle merci pericolose durante il loro tragitto, nonostante sia ancora in vigore una norma che preveda la presenza di carri scudo nel convoglio, ovviamente assenti il 29 giugno. E inoltre non si è mai preoccupata di verificare in maniera dettatgliata cosa entra in Italia dall’estero. Come del resto, fin dal primo giorno fece notare l’ex Ad Mauro Moretti ai suoi collaboratori: «Ora bisogna controllare meglio quello che varca le frontiere».