Viareggio, 8 aprile 2013 - IL CRONOMETRO segna 31’19” quando Gianluca Bachelli taglia il traguardo del Buon Riposo. Il Pozzo demolisce di oltre 30 secondi il precedente record che già gli apparteneva e si aggiudica, la seconda di fila, la 47° edizione della staffetta delle contrade. Una crono destinato a rimanere scolpita nel granito come un orologio Tissot, difficilmente negli anni a venire si potrà solo avvicinare una prestazione di così tanto spessore. Al primo cambio, Lorenzo Dini vince di misura il duello con il compagno di nazionale Quazzola del Ranocchio e sigla uno strepitoso 7’04” Seconda frazione, ove l’eterno Ottavio Neri 45 anni e 12 staffette nel medagliere, che si inventa un 2’34” che scava un solco sugli avversari. Il pezzo dalla Madonnina al Ponte vede Lazzerini in controllo con 3’12”, intanto il vantaggio sugli inseguitori è di almeno 20 secondi abbondanti. Il tratto che porta a Ranocchiaio, Tonacci lo chiude in 3’43” che lascia poco spazio per eventuali avvicinamenti.


SIAMO a metà gara, dopo la frazione di Buratti che sulla salita del Frasso conclude in 2’50” e lascia il testimone a Samuele Dini con 23 secondi di margine. Spettacolare, la frazione dell’altro gemello livornese che vola come un camoscio sulla salita del cavalcavia: 5’50” record del tratto a livello juniores, destinato a rimanere negli annali. Gianvanni corre in 1’43” i 630 metri del pezzo che porta all’ultima frazione. Quando Bachelli riceve il testimone a Ripa il cronometro segna 27’03”, cosa mai vista. La Lucertola che cambia con 27’45” sembra crollare, quando in realtà sta viaggiando a ritmi forsennati, così come Ponte e Leone che si giocano sulla Foccola l’ultimo gradino del podio. P

 

ure per Boccoli c’è poco da fare con quel distacco, inutile tirare al massimo, anche perchè Bachelli, comunque con 4’16” fa vedere che sarebbe stata dura recuperare anche con un margine di vantaggio inferiore. Il Ponte brucia il Leon d’Oro, 32’30” contro 32’44” sempre ottimi tempi che, però sembrano lenti, solo perchè i biancorossi di Remo Dini chiudono gli 11.350 del percorso in 31’19” Un successo, si costruito sul valore di due fenomeni come i gemelli Dini, ma anche sulla forza del gruppo di interni che nell’ultimo anno ha fatto un ulteriore salto di qualità come dimostra il cronometro che non mente mai. Una grande edizione destinata a rimanere nella storia, ottime le condizioni meteo, quasi a testimoniare la bontà di aver scelto per la prima volta una data ad aprile
Andrea Bazzichi