Vanzina, dai cinepanettoni all’opera. "La mia Tosca avrà una nuova luce"

Il debutto nella regia a Torre del Lago. "Con umiltà di fronte a Puccini"

Enrico Vanzina

Enrico Vanzina

Torre del Lago (Lucca), 12 luglio 2016 - Uno dei re dei cinepanettoni che debutta nella regia d’opera firmando la messa in scena di un capolavoro pucciniano. Floria Tosca, Cavaradossi e Scarpia non sono certo i protagonisti dei film di cassetta del periodo natalizio o delle storie d’amore balneari come quella girata nel 1982 proprio in Versilia: “Sapore di mare” diventato pellicola cult per gli amanti del genere.

Ma Enrico Vanzina non ci ha pensato più di 30 secondi quando Alberto Veronesi, presidente della Fondazione Festival Pucciniano gli ha proposto di dirigere Tosca.

«Era lo scorso febbraio, al Carnevale di Viareggio. Ho realizzato 100 film ma nessuno mi aveva proposto di dirigere un’opera lirica. Sono stato preso in contropiede ma solo per pochi istanti. Ho detto sì ed è un’avventura esaltante. Viareggio, la Versilia come Castiglioncello rappresentano per me luoghi dell’anima, dove sento di dare il meglio di me stesso».

Anche perché la musica lirica era un po’ nel suo destino

«Studiavo pianoforte da bambino. Amavo Puccini come è naturale per chi si avvicina alla musica. E Tosca è una delle opere che preferisco in assoluto: teatro e spettacolo puro, illuminati da una musica potente che ti trafigge il cuore. Impossibile per me non accettare».

Ma come sarà la Tosca di Enrico Vanzina?

«Innanzitutto voglio sottolineare che mi avvicino a questo impegno con una grande emozione e in punta di piedi. Umile, come è giusto che sia. La mia idea è quella di seguire fedelmente Puccini, Illica e Giacosa i quali avevano previsto nel libretto tutto quello che c’è da sapere e fare per realizzare una fantastica Tosca. Sarà un allestimento della tradizione perché è un’opera talmente moderna che il vissuto in questo caso è la contemporaneità. Farò del mio meglio per sottolineare il rapporto dei sensi, quello carnale, che sfocia nell’amore puro tra Floria e Mario. Cercherò di esaltare il lato oscuro che ci provoca repulsione, ma al tempo stesso fascinazione, nel personaggio inarrivabile di Scarpia. Insomma, sarò testardamente accanto al testo e alla musica».

Ma una contaminazione da parte di chi arriva dal mondo della celluloide sarà inevitabile

«Cerco di portare nella messa in scena qualche segno traslato di quello che è il mio terreno di lavoro tradizionale. Lo farò usando soprattutto le luci. E utilizzando anche un effetto visivo proiettato su un maxi schermo che lascerà un piccolo graffito del cinema nel tragico finale. Un effetto visivo poetico ed emozionante. Almeno è quello che spero».

Poi c’è da dire che Puccini è stato un precursore anche per il cinema

«Sicuramente sì. Per me, e non solo per me, è stato il primo grande compositore di musica da film. Mi inchino davanti al suo genio smisurato».

Come è stato l’impatto con la realtà pucciniana nei luoghi del Maestro?

«Sensazionale. Un’emozione unica. Lavorare al Gran Teatro davanti alla villa, al lago che ha ispirato Puccini, è qualcosa che ti dà una carica incredibile. Il mio approccio è come quello di un giovane che vuole imparare. E farlo qui, in questo teatro, è un plus su cui altri colleghi non possono contare. Spero che il pubblico percepisca tutto il mio entusiasmo».

Sarà proprio la Tosca firmata da Enrico Vanzina ad aprire venerdì sera l’edizione numero 62 del Festival Pucciniano. La rappresentazione vedrà protagonisti il soprano cinese Hui He, nel ruolo di Floria Tosca. Al suo fianco nei panni di Cavaradossi il tenore spagnolo di Santa Cruz de Tenerife Jorge de Leòn, già acclamato protagonista in queste vesti in prestigiosi teatri internazionali. Il perfido e spregiudicato Scarpia sarà Lucio Gallo. Sul podio dell’orchestra diretta da Alberto Veronesi nel doppio ruolo di direttore e presidente del Festival. Una curiosità. Assistente alla regia di Enrico Vanzina c’è Lorenzo D’Amico, altro figlio d’arte. Suo nonno Fedele è stato uno dei critici musicali che ha approfondito l’opera pucciniana.