Caso Camera del lavoro, "Diffamato come sindaco e professionista: scattano le querele"

Reazione del sindaco accusato di aver manovrato nel caso Camera del lavoro

Il sindaco Del Ghingaro

Il sindaco Del Ghingaro

Viareggio, 4 ottobre 2015 - Per tre mesi ha detto che fare politica con le querele non è suo costume. Ma il caso Bindocci è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così ieri il sindaco Giorgio Del Ghingaro, bersagliato da comunicati, interventi su stampa e blog, e Facebook, da un’ondata di ingiurie mai viste, ha ordinato ai suoi avvocati di procedere con le querele.

«Come sindaco e come professionista – dichiara Del Ghingaro – credo sia arrivato il momento di fare chiarezza e dire basta alle menzogne che ormai da troppo tempo mirano a screditare sia l’istituzione che io rappresento, sia la mia persona. E se sono abituato a rispettare le idee e il pluralismo di opinioni, così come a confrontarmi nel dibattito politico democratico, non posso, oggi, tollerare ancora dichiarazioni decisamente diffamanti, di chi vorrebbe collegare me, in quanto sindaco del comune di Viareggio, con la decisione di un cambio ai vertici della Cgil: affermazione che non solo sminuisce la serietà istituzionale del ruolo che io ricopro, ma offende anche la dignità di un sindacato, che da anni riveste un ruolo fondamentale nella difesa dei diritti dei lavoratori, mettendone in dubbio la piena autonomia. Non solo: motivando tale astrusa argomentazione col fatto che il mio studio è titolare, da molto tempo, di un rapporto di consulenza nei confronti della Cgil, si mira a ledere la mia immagine di professionista, mettendo in dubbio la mia correttezza deontologica».

«Quelle che erano nate come illazioni – prosegue il sindaco – sono state colte al volo da chi ha interessi a cavalcare l’onda del populismo, e sono state gonfiate ad arte da più parti, fino a diventare veri e propri attacchi personali di una gravità non più tollerabile. Non intendo accettare oltre diffamazioni che vanno avanti ormai da mesi: fango gettato ad arte da chi, in nome della ricerca ossessiva di un pulpito da cui parlare, pensa di poter dire e fare qualsiasi cosa senza mai rendere conto delle proprie affermazioni. Non è nel mio stile ma darò mandato ai miei legali affinché si attivino, con ogni mezzo, al fine di veder tutelati il mio nome, così come la dignità della mia attività professionale».

IERI sul fatto è intervenuto anche Massimiliano Bindocci: «Non credo che il sindaco si riferisca a me, e comunque non mi interessano le azioni legali. Oggi dal comune non mi preoccupano le denunce ma le lettere di licenziamento che sono già arrivate ai dipendenti della Viareggio Congressi. Si può prorogare con ammortizzatori la fase attuale ed evitare i licenziamenti fino a che non si trova una soluzione? Riusciamo a far gestire ad una partecipata l’esercizio provvisorio? Possiamo riuscire ad applicare gli accordi sulla mobilità interna sottoscritti con le precedenti amministrazioni?». Ma il caso dei lavoratori non sembra avere nulla a che vedere con le querele sui commenti della questione Cgil-Bindocci.