«Un iter troppo lungo e il tempo passa». E così chi vuole aiutare ‘Giulia’ non può farlo

Almeno quattro disposti a pagare i libri, ma ci vuole il sì del consiglio d’istituto

DIRITTO ALLO STUDIO Frequentare il liceo è una spesa importanteprimo piano scuola; il liceo casiraghi di cinisello - per redazione sesto - foto spf

DIRITTO ALLO STUDIO Frequentare il liceo è una spesa importanteprimo piano scuola; il liceo casiraghi di cinisello - per redazione sesto - foto spf

Viareggio, 29 marzo 2015 - Nelle ore successive all’articolo su queste colonne c’è stata un’autentica gara della solidarietà. Uno slancio sincero di persone importanti e non, che hanno seguito il cuore. Ma tutto questo fermento positivo suscitato dall’articolo de La Nazione rischia di finire nel nulla e sarebbe assurdo per non dire di peggio. Vi ricordate la storia di ‘Giulia’ (nome di fantasia) la 14enne del Professionale Marconi di Viareggio la cui famiglia non ha i soldi per comprare i libri e che deve studiare sui testi fotocopiati? Una storia commovente, specchio della crisi che viviamo.

Tanto è vero che si sono mobilitati in tanti e tutti, contattando La Nazione o il professore che ha sollevato il caso e al quale ‘Giulia’ ha chiesto aiuto, hanno chiesto riservatezza offrendo una disponibilità totale e immediata: l’acquisto di tutti i libri di testo necessari per concludere bene e con la promozione l’anno scolastico. Ora però l’ostacolo è rappresentato dalla burocrazia che purtroppo impera negli uffici pubblici italiani e soprattutto nella scuola. E probabilmente ci vorrebbe un po’ più di decisione e di fattiva volontà da parte dei vertici scolastici. Questo, in sintesi, è lo sfogo del professor Bruno Mannocchi, il docente che ha sollevato il caso coinvolgendo il nostro giornale. «Grazie a La Nazione che si è presa veramente a cuore la situazione, ho ricevuto i recapiti dei soggetti interessati che hanno confermato la loro piena disponibilità. Ero felice e convinto che la situazione si potesse risolvere in tempi brevissimi. Ho comunicato il tutto al preside chiedendo la massima celerità visto che siamo alla fine di marzo e l’anno scolastico entra nella sua fase decisiva. E invece...»

Bruno Mannocchi si dice rammaricato e deluso. «Il preside ha liquidato la vicenda anche con modi piuttosto spicci delegando il suo vice. La quale si è trincerata dietro il rispetto della procedura che prevede l’intervento del Consiglio di istituto. E mentre noi discutiamo – sottolinea amaramente Mannocchi – una ragazzina di quattordici anni la cui unica colpa è quella di avere una situazione disagiata che non le permette di garantirle pienamente il sacrosanto diritto allo studio, continua a non avere i mezzi per rendere effettivo questo diritto». Burocrazia o cattiva volontà, aggiungiamo noi? Forse entrambe. E ci poniamo anche altri due interrogativi evidenziati pure dal professor Mannocchi: «Riuscirà la grande solidarietà dimostrata da Viareggio e dalla Versilia nei confronti di questa studentessa sfortunata a trovare i canali per essere messa in pratica? E soprattutto si riuscirà a passare ai fatti concreti in tempi ragionevoli?».

Una storia tutta italiana che naturalmente seguiremo passo dopo passo fino a che non arriverà a quella soluzione che è lì, a portata di mano, ma che evidentemente non si vuole cogliere. Ma vi diciamo di più. Se i problemi sono di carattere burocratico La Nazione è disponibile a farsi concretamente da tramite per acquistare direttamente i libri con i fondi messi a disposizione dai privati e poi a consegnarli a ‘Giulia’. Sarebbe bello che tutto questo avvenisse entro mercoledì, giorno in cui inizieranno le vacanze pasquali. Dentro l’uovo ‘Giulia’ merita di trovare una bella sorpresa: i libri per prepararsi bene ed essere promossa a giugno. E’ un suo sacrosanto diritto.