Primo Maggio: nuovo sciopero delle commesse

I sindacati contro i negozi aperti

Da una parte la sacralità della festa dei lavoratori, dall’altra le ragioni dell’economia del turismo e del commercio

Da una parte la sacralità della festa dei lavoratori, dall’altra le ragioni dell’economia del turismo e del commercio

Viareggio, 29 aprile 2016 - Puntuale come il Primo Maggio torna lo sciopero unitario dei lavoratori del commercio, strumento con cui i sindacati contestano le aperture di negozi e centri commerciali nel giorno dedicato ai lavoratori.

Valentina Gullà della Filcams Cgil non usa mezzi termini: "Il 1° Maggio anche in Versilia una parte considerevole della grande distribuzione terrà aperto. Si tratta dei supermercati Conad, Pam, Penny Market, Eurospin, Io Brico e Ovs. La Filcams Cgil contesta fermamente le aperture nei giorni festivi, tra i quali la Festa dei Lavoratori assume ovviamente una valenza simbolica particolare. E’ stato proclamato a livello unitario con Fisascat Cisl e Uiltucs Uil lo sciopero per l’intera giornata. Il lavoro nei giorni festivi nel commercio non è obbligatorio ma è necessario dare un segnale forte alle aziende che comunque decidono di aprire".

La Filcams ha organizzato un presidio itinerante di lavoratori e lavoratrici che a partire dalle 15 sosteranno brevemente davanti ad alcuni supermercati aperti, per poi giungere alle 18 alla tradizionale festa in piazza del comune a Capannori, dove si terrà il concerto di Roberto Vecchioni: "L’idea per cui si è scelto di partecipare in modo colorato alla tradizionale serata vuole inserire nella celebrazione della festa dei lavoratori il tema caldo delle aperture degli esercizi commerciali nei festivi, all’ insegna dello slogan “la festa non si vende”. La Filcams Cgil sarà presente con striscioni e volantini informativi. Pensiamo infatti che alla società del consumo si debbano contrapporre i valori e il rispetto della persona. Subordinare il rispetto delle festività all’interesse del profitto è dal nostro punto di vista inaccettabile oltre che privo di alcun fondamento anche dal punto di vista di chi pensa di fare incasso, poiché è dimostrato che non sono le aperture indiscriminate a garantire maggiori profitti o crescita dell’ occupazione. La coperta è corta e continuare a tirarla non risolve il problema del calo delle vendite. Non si può anteporre la libertà di aprire e commerciare come e quando si vuole alla libertà e ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Riteniamo però estremamente importante che la riflessione si estenda anche ai consumatori. La logica del “consumo, dunque sono” per dirla con il sociologo Zygmunt Bauman, risponde ad interessi che niente hanno a che fare con la dignità e l’identità della persona".