Sanità, addio 'tesoretto'. La Regione se l’è ripreso

Tagliato un milione di euro

Altri tagli in arrivo alla sanità

Altri tagli in arrivo alla sanità

Viareggio, 29 maggio 2016 - AMMONTANO a quasi 7 milioni di Euro i tagli alla sanità di Lucca, Valle del Serchio e della Versilia. Lo affermano Fabrizio Simonetti (segreteria provinciale Cgil), Giovanna Lo Zopone (segretario generale Fp Cgil) e Francesco Fontana (segretario generale Spi Cgil), che spiegano come la giunta regionale, con una delibera di variazione del bilancio, abbia deciso di “stornare” circa 47 milioni di stanziamenti non utilizzati nel 2015, ma già assegnati per importanti finalità che vanno dalla non autosufficienza alle liste di attesa: queste risorse saranno utilizzate per ripianare il disavanzo nei conti della sanità toscana causato dalla maggior spesa sostenuta verso le case farmaceutiche. «Vengono quindi meno precisi impegni già assunti nei confronti dei cittadini toscani – affermano i sindacalisti della Cgil – , sottraendo risorse destinate a fronteggiare bisogni urgenti e importanti. Oltre 5 milioni tagliati alla non autosufficienza, 2,7 milioni alle Case della salute, 2,2 milioni all’odontoiatria, circa 900 mila euro per progetti di riduzione delle liste d’attesa e diagnostica, solo per citare le voci più significative».

DI QUESTI 47 milioni di tagli, oltre 5,7 milioni riguardano l’ex Asl della Piana di Lucca e Valle del Serchio e, tra questi, 3 milioni in meno alla non autosufficienza, all’odontoiatria, alle liste d’attesa e diagnostica nonché fondi tagliati alla progettualità del personale medico e infermieristico già espletata. Oltre un milione è il taglio operato sulla Versilia, pari al «tesoretto» che doveva essere investito sul nostro territorio. «La decisione – prosegue la Cgil – è stata motivata dalla Regione col fatto che questi fondi, accantonati al 2015, ad oggi non sono stati ancora spesi. Occorre però sottolineare che ciò non è certo da imputare ai cittadini. La mancata spesa di queste cifre, già stanziate, è da imputare esclusivamente all’incapacità da parte di molte aziende sanitarie, ed in primo luogo dei loro dirigenti, di erogare i relativi servizi sanitari sul proprio territorio e, pertanto, i cittadini che già lo scorso anno ne avevano diritto stanno ancora aspettando le risposte alle proprie necessità e bisogni. Bisogni che, forse, non avranno risposta dalle strutture pubbliche neanche nel futuro, dato che i soldi ora non ci sono più, e costringeranno le persone che non possono più attendere a pagare di tasca propria e chi non potrà pagare dovrà rassegnarsi a non potersi far assistere e curare. Un duro colpo, dunque, alla credibilità delle istituzioni ed alla qualità delle prestazioni sociosanitarie in Toscana». La Cgil quindi chiede l’apertura immediata di un tavolo di confronto «per conoscere con quali tempi e risorse, anche nel nostro territorio, si intenda ora dare le risposte ai bisogni più urgenti delle persone che ancora sono in attesa».