Caso Dalla Valle, chiesta una maxi condanna per Romanini

L’imprenditore è accusato di estorsione e sequestro di persona ai danni del socio

Roberto Romanini

Roberto Romanini

Viareggio, 4 marzo 2015 - La corte d’assise di Lucca deciderà il 25 marzo alle 14 se condannare o assolvere Roberto Romanini, l’imprenditore camaiorese accusato di sequestro di persona e tentata estorsione ai danni del suo ex socio di affari Loreno Dalla Valle.

Il pm della Dda di Firenze Ettore Scullace Greco ha fatto due richieste alternative: una condanna pesantissima a 25 anni (ridotti a 16 con le attenuanti) per sequestro di persona; o in subordine a 9 anni e 6 mesi per estorsione con semplice sequestro di persona. L’esponente dell’accusa ha rimarcato infatti che a suo avviso non si configura un vero e proprio sequestro di persona, ma semmai un’estorsione grave in cui la vittima è stata costretta a a firmare, a suo dire, un contratto capestro, dopo che lo aveva portato in un casolare a Camaiore e gli aveva puntato la pistola alla tempia.

Di tutt'altro tenore, invece, l’arringa difensiva dell’avvocato Maurizio Tonnarelli, legale di fiducia di Roberto Romanini che si trova in regime di arresti domiciliari. L’avvocato Tonnarelli, dopo aver parlato per diverse ore fino alle 20 di ieri sera, ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito senza richieste in subordine, «perché sono convinto – ha detto – che non ha fatto nulla di quanto gli viene contestato. Non solo non ha puntato una pistola alla tempio del Dalla Valle, ma credo non fossero neppure in quel casolare di Camaiore».

E per sostenere la sua tesi l’avvocato Tonnarelli ha rifatto tutta la ricostruzione del viaggio che Dalla Valle ha detto di aver compiuto con il chilometraggio dell’auto a noleggio. «Dai dati che ho portato – ha detto – risulta chiaro che dalla valle non è mai neppure arrivato a Camaiore».

Da questa e altre considerazioni la richiesta di assoluzione.