Lei lo convince a inviarle filmati hard su internet e poi lo ricatta: indagini della polizia postale

Da Facebook, l'amicizia tra i due si è spostata su Skype, ma lei ha provato a estorcergli denaro

Un agente della polizia postale (Crocchioni)

Un agente della polizia postale (Crocchioni)

Quando ha visto che il suo interlocutore era abbastanza ‘caldo’ gli ha proposto di passare a Skype in maniera che dai semplici messaggini, potessero parlare liberamente vedendosi al video. Di qui il passo è stato breve. Lei gli mandava fimati molto osé di lei nell’intimità della sua camera e ha chiesto a lui di fare altrettanto. Proposte oscene che la controparte ha accettato, non sapendo di entrare nella sua trappola realizzata ad arte. Con i filmati di lui in mano, la giovane donna ammaliatrice lo ha ricattato. 

«Spediscimi 1.500 euro su questo conto corrente — gli ha detto — altrimenti metterò le tue foto e i tuoi filmati in rete. Così tua moglie, i tuoi figli, i tuoi amici vedranno come sei veramente». L’uomo ha però superato l’imbarazzo del momento e, comprendendo che la donna avrebbe potuto ricattarlo all’infinito, ha fatto denuncia alla polizia. Gli investigatori stanno adesso indagando sulla vicenda a 360 gradi con l’aiuto della Polizia postale, indispensabile in inchieste del genere per andare a scoprire i reati — peraltro sempre più diffusi — che vengono commessi sulla Rete. Le indagini sono state estese anche ad altri episodi, perché sembra che la donna, che sarebbe già stata identificata e dovrebbe essere di origini africane, avrebbe cercato di mietere anche altre vittime con lo stesso stratagemma a luci rosse dell’amicizia sfociata in un qualcosa di più ‘spinto’.