Festival come Tosca, perché indugiano ancora? Slittano di nuovo le nomine alla Fondazione

L’atto è pronto: Veronesi, Pisanelli, Palestini, Spadaccini, Donati, Benincasa, Pioli, Giannini

La scena della fucilazione in «Tosca»

La scena della fucilazione in «Tosca»

Viareggio, 1 luglio 2015 - La consiliatura Ghingaro sta cominciando in maniera convulsa: avviene sempre così, più o meno, ma qua c’è una crisi finanziaria drammatica e anche le nomine del Pucciniano, pronte, che dovevano essere fatte ieri, sono slittate a oggi (anche se oggi il sindaco dovrebbe essere a Roma al Ministero degli interni). Il che sta mettendo in ginocchio la Fondazione, visto che ormai gli impegni non sono più rimandabili. Il 24 luglio va in scena la prima, e ancora non si sa per certo se si vedrà il nuovo allestimento di Mimmo Paladino, con quel che comporta a livello di bilancio, o un vecchio allestimento.

COMUNQUE i nomi principali del nuovo management sono noti e, salvo sorprese, dovrebbero essere questi: presidente il maestro Alberto Veronesi; vicepresidente il commercialista Alberto Pisanelli, nel Cda, dove si mormora torneranno due nomi noti dell’ambiente lirico torrelaghese, e cioè Paolo Spadaccini e Daniele Giannini. Spadaccini è figlio d’arte del mitico Adone, l’inventore del Festival, è presidente di un’associazione di melomani, profondo conoscitore del settore, ed è già stato membro attivo del Pucciniano. Al pari di Giannini, avvocato e tenore, già in passato nella Fondazione. Nel Cda anche Chiara Benincasa, figlia di Alberto, il pediatra e ex leader di Vivere Viareggio. Sempre stando ai si dice invece nel Cdi ci saranno Andrea Palestini, Umberto Donati, Debora Pioli e lo stesso Veronesi. Il primo, presidente del consiglio provinciale, esponente Pd di quel Pd che sul Pucciniano sta attaccando Del Ghingaro, era già nella Fondazione, e in posizione critica rispetto alle previsioni gestionali del 2015, finché non è stato eliminato col temporaneo rinnovo delle cariche fatto dal commissario straordinario. Il dottor Donati, presidente dell’Associazione Italia-Giappone, ha pure collaborato a lungo col Pucciniano e probabilmente è stato scelto per riallacciare i rapporti col Sol Levante. Pioli era candidata con Eugenio Vassalle. Speriamo che Del ghingaro firmi le nomine oggi, altrimenti saranno guai.

MA IERI, dopo aver passato la mattinata alla Corte dei conti, il sindaco è stato risucchiato dalla riunione dei gruppi di maggioranza attesi al debutto in consiglio domani mattina. E forse c’erano da smussare contrasti sulla previsione di eleggere presidente del consiglio Paola Gifuni. Su questo punto i capigruppo dell’opposizione (Poletti, Pacchini, Salemi, Zanni e Baldini) hanno inviato un documento al sindaco: «Per condividere insieme l’individuazione di un nominativo, senza pregiudizio di schieramento e di appartenenza alcuna, che sia la figura più adatta a ricoprire il delicato ed imparziale ruolo di Presidente del consiglio comunale. La richiesta si fonda non solo sul presupposto istituzionale che quella carica riveste ma anche in forza del fatto che lo stato di dissesto comunale e le difficoltà in cui versa la città debbono far propendere le forze politiche rappresentate in consiglio comunale a trovare un punto d’incontro che sia garanzia di tutte le parti nel condurre la massima assise comunale e nell’applicare le regole del consesso consiliare». Intanto la maggioranza ha deciso i capigruppo: Lista DG David Zappelli, Viareggio democratica Giuseppe De Stefano, Viareggio bellissima Riccardo Pieraccini, e Sto con Viareggio Matteo Ricci.