Mercoledì 24 Aprile 2024

«La legge regolamenta le concessioni sindacati e clausole sociali non c’entrano»

Ultimatum di Polo nautico alla Port Authority per il frazionamento

SINDACATO La posizione della Fiom, da sempre, è contro il frazionamento del Polo nautico che invece promette piena occupazionefoto umicini

SINDACATO La posizione della Fiom, da sempre, è contro il frazionamento del Polo nautico che invece promette piena occupazionefoto umicini

Viareggio, 24 gennaio 2015 - Confronto preventivo, prima della decisione del 27 gennaio, degli imprenditori del Polo Nautico con la Port Authority. Si profila di nuovo un no «politico» al grazionamento della concessione. Ma tutto potrebbe cambiare, ovviamente, dopo le elezioni comunali e regionali della prossima primavera. Prima i voti, poi si vedrà: e i voti degli operai sono più di quelli del cosiddetto padronato.

COSI’ gli schieramenti dell’incontro di ieri: per l’Authority il segretario Morelli, Bambini della Provincia, Poletti per la Cciaa, la Capitaneria e un dipendente dell’ente (nessuno del comune); per la Polo l’amministratore Cima e gli imprenditori Balducci di Overmarine, Rossi dei Flli Rossi, e Perotti di San Lorenzo. Ed è da quest’ultimo cantiere che macina commesse a quattro palmenti che, tramite Riccardo Cima, è arrivato l’ennesimo ultimatum: «San Lorenzo ha in affitto le aree Fipa del Pn per 24 mesi. Sta realizzando a Viareggio 4 yacht che danno lavoro a 150 operai l’uno, per un totale di 600 addetti. In base anche agli intendimenti dei soci cinesi e del fondo di investimento, il manager Perotti ha detto chiaramente che nessuno può accettare di investire in aree e capannoni senza averne la titolarità. Quindi, quando le commesse viareggine saranno esaurite a metà 2016, se la concessione di Polo Nautico non sarà frazionata sposterà tutta la produzione alla Spezia, che sta facendo ponti d’oro per fargli occupare l’ex cantiere San Marco».

E’ CIMA che riferisce gli esiti dell’incontro: «Il segretario Morelli ha detto che dal punto di vista tecnico-giuridico nulla osta alla concessione del frazionamento. La decisione però spetterà al comitato portale, nel quale c’è una maggioranza politica contraria. La decisione è di natura politica. Anche la Camera di commercio vuole capire perché si dice no a Pn, e sì ad altre realtà. Già nel 2002 3.500 mq del Polo furono scorporati e dati a Azimut. Anche gli stabilimenti balneari sono stati divisi. Una cosa l’abbiamo detta: senza frazionamento sarà la morte di Pn, perché il consorzio subirà le cause dei soci che per contratto attendono la divisione della concessione. A quel punto anche noi dovremo fare cause risarcitorie contro gli enti che hanno detto no. Anche le curatele fallimentari agiranno così».

«L’ASSURDO – prosegue Cima – è che col frazionamento i soci si faranno carico di tutto il personale e anche delle spese. Non ci saranno problemi occupazionali. Negli ultimi 10 mesi questa situazione ha creato problemi al subentro di nuovi soci. Adesso c’è il caso Sanlorenzo: anche ieri Perotti ha ribadito che è impensabile che investa soldi su un’area senza averne la piena titolarità. Morelli continua a sostenere che il comitato portuale deciderà in base all’interesse pubblico. Così diventa possibile, in futuro, dire no a qualsiasi subentro. Invece il Codice della navigazione non prevede che si diano le concessioni demaniali in base alle clausole sociali. Perciò noi chiediamo: le concessioni demaniali sono disciplinate dalla legge dello Stato, o dai sindacati? Perché la Cgil di Lucca dice sì, e la Fiom no? Se non si risolvono questi problemi la Darsena muore: ci riduciamo ai cantieri familiari che fanno una barca ogni tanto, e scappano i grandi gruppi industriali. Ma l’assessore regionale Ceccarelli ha già detto no: sia chiaro che Polo Nautico impugnerà ogni diniego. Anche perché la banca ha consentito la proroga della rata del mutuo dal 31 dicembre al 30 giugno, solo perché si attende il frazionamento».