Elezioni, Camaiore è l'ago della bilancia del Pd. In ballo la leadership in Versilia

Del Dotto ci riprova. E nella ricca Forte dei Marmi corre il "delfino"

Una veduta di Camaiore

Una veduta di Camaiore

Viareggio, 8 giugno 2017 - Aria bollente in riva al mare, in vista delle elezioni comunali di domenica. Si vota nella piccola ma ricchissima Forte dei Marmi col turno secco. E anche nella più grande Camaiore, priva del glamour vippaiolo del Comune vicino, ma strategica per gli equilibri politici: se il Pd perde Camaiore, perde anche la maggioranza demografica e la guida degli enti comprensoriali.

Infatti è qui che il sindaco uscente, ricandidato, fedelissimo di Matteo Renzi, è sotto attacco tra due fuochi, da destra e da sinistra. Potrebbe finire al ballottaggio. Alessandro Del Dotto, giovane professore di diritto amministrativo, sindaco in carica ricandidato, è anche il delegato della Regione per la sperimentazione dell’acido peracetico. E’ usato nei canali della Versilia per evitare che i colibatteri finiscano in mare e provochino divieti di balneazione. Così nei bar si conciona di chimica e microbiologia, come di vaccini su Facebook.

E Del Dotto viene bersagliato sia dallo sfidante del centrodestra, l’ex sindaco di Camaiore dal 2002 al 2012 Giampaolo Bertola, che dal sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni. Mallegni, curiosamente, fa accordi amministrativi col sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, ex Pd passato a Articolo Uno insieme al governatore Enrico Rossi. Infatti pure Del Ghingaro si diletta col tiro al piccione Del Dotto.

Contro Del Dotto (Pd, Sinistra unita e tre liste civiche), c’è dunque Bertola, ex bancario, appoggiato da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, e due liste civiche; inoltre Francesco Ceragioli del Movimento 5 Stelle; Marco Daddio, imprenditore balneare, con una lista civica che raccoglie anche scontenti di Forza Italia e avversari di Bertola; e Ilaria Duccini, operatrice sociale, con una lista civica di area comunista.

Più semplice la situazione a Forte dei Marmi, dove il sindaco Umberto Buratti è alla fine del secondo mandato e appoggia il suo vicesindaco, Michele Molino, espressione del centrosinistra. Come gli altri candidati si presenta con una lista civica. Chi vince domenica notte, diventa sindaco al primo colpo.

Quando i soldi traboccano anche dalle casse comunali i dibattiti sono meno accesi. Siamo in provincia e i voti si cercano di casa in casa (a Camaiore anche di chiesa in chiesa). Molino, commercialista, è figlio d’arte; il padre è stato uno storico sindaco democristiano del Forte.

Il centrodestra schiera Gianpaolo Bramanti, agente immobiliare, espressione della Lega e votato alla lotta all’abusivismo commerciale. Da osservare che risultato avrà il cardiochirurgo Bruno Murzi, già assessore alla cultura nel primo mandato Buratti, ma ora in campo con una lista trasversale che pesca a destra, al centro e a sinistra. E si ripresenta, come 5 anni fa, Maria Teresa Baldini, consigliera regionale della Lombardia che a Milano appoggia il presidente Roberto Maroni. A Forte si discute di parcheggi e viali a mare interrati. Più fantasiosi i candidati di Camaiore: isolotti artificali davanti al pontile, centri polivalenti nel recuperato parco di Bussoladomani, perfino la metropolitana di superficie. Nella dorata Versilia sogni e quattrini sbocciano come le rose.