Inceneritore Pietrasanta, condanne per i livelli di diossina

Dovranno essere risarciti gli enti locali e anche il Wwf

L'impianto del Pollino (foto Umicini)

L'impianto del Pollino (foto Umicini)

Lucca, 29 gennaio 2015 - Il Tribunale di Lucca ha condannato a sei mesi e 15 mila euro di ammenda, più il pagamento delle spese processuali, quattro dirigenti di Tev, al processo per l'inceneritore di Falascaia a Pietrasanta, messo sotto sequestro nel 2010 da parte della Procura di Lucca in seguito alla denuncia dei comitati ambientalisti riguardo i livelli di inquinamento emessi.

Nel 2008 furono rilevati da Arpat una serie di sforamenti di diossina nell'ambiente ad opera dell'impianto di Tev, cioè l'inceneritore di Falascaia, oggi acquisito dalla multinazionale francese Veolia. Gli imputati sono stati assolti per le accuse di contaminazione del suolo e del torrente Baccatoio, poiché il fatto non sussiste. Il sequestro dell'impianto portò alla sua chiusura. La sentenza riconosce il risarcimento agli enti e alle associazioni che si sono costituite parte civile: Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Pietrasanta, Consorzio Bonifica Versilia Massaciuccoli, Wwf con liquidazione in sede civilistica.