Ordinaria amministrazione, Betti ancora nel suo ufficio

Lettera agli ex per far riconsegnare i telefonini

I consiglieri comunali consegnano  la lettera  di dimissioni all’ufficio  protocollo

I consiglieri comunali consegnano la lettera di dimissioni all’ufficio protocollo

Viareggio, 21 ottobre 2014 - Il dopo Betti è iniziato con la specialità viareggina: il Carnevale. Ieri mattina il sindaco decaduto sabato era ancora nel suo ufficio: quale ufficiale di governo, visto che fino a ieri sera la prefettura non ha nominato un commissario pro tempore in attesa del decreto ministeriale di nomina del commissario che traghetterà il comune alle elezioni anticipate. SICCOME non ci può essere discontinuità amministrativa, Betti è rimasto a svolgere l’ordinaria amministrazione fino alla nomina del commissario. Altri ieri però sostenevano che la funzione sarebbe spettata al vicesegretario Strippoli, data l’assenza del reggente Salonia per un nuovo, gravissimo lutto familiare. Addirittura dicono che ieri pomeriggio l’ex vicesindaco Chiara Romanini, accompagnata dalla segretaria Tenna Liberatore, sia andata a fare un sopralluogo al ponte girante...

E, nel frattempo, è scattatata la grana dei telefonini. Non tutti gli assessori e lo staff del sindaco decaduto li avevano restituiti, e così il dirigente del settore ha dovuto scrivere a tutti reclamando la restituzione. E’ scattata la questione dei coadiutori di staff del sindaco, Tenna Liberatore e Alessio De Giorgi. Che, di fronte alle pretese del dirigente finanziario Santoro di considerarli decaduti dal 2 ottobre in base alla dichiarazione di dissesto, hanno fatto scrivere dall’avvocato reclamando lo stipendio per la funzione fino a fine ottobre. Santoro ha comunque chiuso il pagamento, e finirà in contenzioso. Quanto ai telefoni, lo stesso dirigente finanziario ha ordinato il distacco delle schede telefoniche. MA la situazione è ben più grave delle carnevalate fuori stagione. La Corte dei conti ha di nuovo scritto, anche ai revisori, reclamando spiegazioni sulle notizie relative alla fantomatica vendita del porto agli arabi; e sollevando contestazioni ad atti di nomina delle posizioni organizzative fatte durante il mandato del sindaco Betti: una postilla ai rilievi già mossi per il finanziamento della spesa corrente fatto con l’assestamento di fine 2013, e l’utilizzo di 6 milioni di euro inesistenti (sulla veridicità o meno degli atti bisognerà attendere però un giudizio definitivo, visto che in dubio pro reo).

Intanto la città sprofonda, anche perché da mesi nessuno ha più preso una decisione sensata e consistente. Sea Ambiente ha scritto al comune sollevando questioni di sicurezza per i netturbini addetti alle pulizie della Pineta di Ponente che, soprattutto in zona Tabarracci, vengono minacciati da loschi figuri dediti a traffici preoccupanti: e ha ordinato al personale di non pulire quando ci sono situazioni di rischio. Invece la responsabile delle materne Baldini e i dirigenti Allegretti e Santoro hanno affrontato la questione delle scuole d’infanzia: con le attuali risorse il comune garantirà il servizio di materne e asili dalle 8 alle 14, ma non più fino alle 17. Buone notizie invece per i dipendenti delle partecipate che, a partire dalla Patrimonio, col dissesto rischiano il posto. Il rappresentante del comune in Gaia, Franco Allegretti, ha bloccato una selezione per 17 posti tecnici (nuove assunzioni) da parte del gestore idrico, chiedendo che prima di ricorrere a esterni Gaia assuma i lavoratori eccedenti delle partecipate del comune dissestato. Il dissesto infatti crea conseguenze anche per le partecipate controllate solo per minima quota. Al contrario, all’ultima riunione del Lode case popolari a Lucca, l’ex assessore Lazzerini ha approvato una nuova assunzione senza chiedere la riserva per i licenziandi delle paertecipate viareggine.

E in Comune, per chiudere la prima convulsa giornata del dopo-Betti, hanno registrato anche la preoccupazione del sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto che teme il contagio dissesto anche per il resto della Versilia. Sono ancora aperte le questioni dei rimborsi di Gaia e dei 29 milioni del debito di Cav verso Tev-Veolia. E a livello tecnico si dice che il bilancio di Pietrasanta non sia stato del tutto ripulito dai residui attivi difficilmente inesigibili: un problema che spetterà al prossimo sindaco, o forse a una nuova ispezione del Mef in Versilia.