Il marmo diventa materiale sinuoso e vaporoso tra le mani dell'artista Fabio Viale

La mostra sbarca a Pietrasanta ospite della galleria Poggiali e Forconi fino al 7 agosto

Opera ijm marmo di Fabio Viale

Opera ijm marmo di Fabio Viale

Pietrasanta, 15 luglio 2015 - Tutto ruota attorno al marmo, un materiale nell'immaginario così pesante e resistente, e invece capace di diventare morbido, vaporoso, sinuoso e vivo. Così lo trasforma Fabio Viale, artista innamorato del bianco statuario di Carrara, che sbarca a Pietrasanta col suo ultimo progetto "Punk". A presentare l'artista piemontese, vincitore del Premio Cairo 2014, è la Galleria Poggiali e Forconi, a cui ha riservato due diversi spazi: il complesso post- industriale dell’Ex Marmi e il centro espositivo di via Garibaldi 8. In mostra circa 15 opere tra cui P Zero, La Suprema, Torno Subito, Madonna, Souvenir Gioconda, Souvenir David, Pugno, Infinito e Kouros. Il titolo della mostra Punk, come scrive Lorenzo Poggiali nel testo che accompagna il catalogo . Le sculture di Viale impressionano per il virtuosismo tecnico e per l’armoniosa bellezza delle forme, che, ispirate anche a oggetti di uso comune, ribaltano il consueto modo di guardare alle sculture marmoree con sorprendente ironia.

La ricerca artistica di Fabio Viale vuole infatti creare un immaginario che sconvolga la percezione del quotidiano, rovesciandola. L’artista li toglie dal contesto usuale per capovolgerli da un punto di vista semantico, creando un effetto destabilizzante e a tratti paradossale, esaltato dalla pesantezza e solennità del materiale con cui realizza le sue opere: il marmo che si contrappone, in una perfetta strategia dell’equivoco, alla leggerezza dell’apparenza. Il percorso espositivo della mostra, si articola in tre sezioni: la prima all’ingresso dell’Ex Marmi dove troviamo tre sculture inedite del 2015 che rievocano l’iconografia classica: Kouros, copia del frammento del torso di una statua greca rappresentante una figura umana maschile nuda. Souvenir David copia del braccio del David di Michelangelo che scaglia la pietra contro Golia. Infine, Il vostro sarà nostro, copia di un pugno di una statua romana. Ma la classicità delle forme è solo apparente perché Viale ribalta l’alone aulico del marmo tatuando la superficie di queste opere con Madonne, teschi, pistole e altri segni che compongono il complesso codice dei tatuaggi della comunità criminale russa. L’artista dà un’identità nuova a questi frammenti di corpi e alla purezza dell’iconografia classica unisce l’aggressività di simboli criminali creando così una nuova dimensione, in cui nulla è quello che sembra, sovvertendo tutte le sicurezze del pubblico. La mostra continua con la serie di Pneumatici borchiati: gomme da motocross ricoperte da borchie di metallo che a prima vista danno un senso di aggressività, mentre la loro brillantezza rappresenta metaforicamente le stelle. Ancora una volta con questo lavoro Viale vuole sovvertire l’apparenza: non è l’asprezza del fango e della terra del motocross che lo spettatore percepisce, ma la poeticità delle stelle e l'immensità del cielo (per l'artista gli pneumatici simboleggiano l'infinito) che rappresentano. A Fabio Viale piace, infatti, rappresentare mondi che spesso appaiono spiazzanti e a volte completamente capovolti, creando anche una distanza tra ciò che il pubblico vede e il pensiero che i suoi lavori vogliono trasmettere. Su questo filone si inserisce anche Costellazione una serie di moduli di battistrada, ricoperti di borchie come a creare una scia di stelle luccicanti degradanti dall’alto verso il basso. Il battistrada in questo caso rappresenta metaforicamente la traccia lasciata dalla nostra vita, un segno che scorre nel cielo. Infine all’esterno dell’ex Marmi si trova Obelisco, scultura imponente, alta 6 metri, ed esposta in anteprima per questa mostra: è un traliccio dell’alta tensione in metallo rivestito ai lati di pezzi di pregiatissimo marmo velato che vanno a riempire la forma dei vuoti. L’opera richiama gli obelischi degli antichi Egizi e soprattutto il significato che avevano per loro: simboli della luce perché rappresentazione di un raggio pietrificato dell’aten, il disco solare. A distanza di migliaia di anni, il mondo, per Fabio Viale, ha ceduto il passo a contemporanei monoliti di acciaio, e, dagli antichi obelischi, si è passati a monumentali tralicci dell’alta tensione, contemporanei portatori e custodi della luce e dalla potenza in essa racchiusa. Completano il percorso espositivo tre opere installate nello spazio di via Garibaldi: P Zero, Monna Lisa e Torno Subito. Catalogo edito dalla Galleria Poggiali e Forconi con testo introduttivo di Lorenzo Poggiali