Uccise il fratello: "Omicidio maturato in un grave quadro emotivo e patologico"

Il caso dei Guidotti: fu terrore di fronte al loro ristorante in Darsena

Nicola (a sinistra) e Mario Guidotti

Nicola (a sinistra) e Mario Guidotti

Viareggio, 12 ottobre 2015 - L'omicidio è maturato in un «grave quadro patologico ed emotivo». È quanto emerge dalla perizia psichiatrica su Nicola Guidotti, 59 anni, che ha ucciso a Viareggio il fratello Mario 51 anni con quattro colpi di pistola il 20 giugno scorso, di fronte al loro ristorante in darsena. A riferire dell'esito della perizia gli avvocati difensori. «...Il gesto omicida, occorso in un quadro emotivamente scompensato, sembra - scrive Mauro Mauri, consulente del pm - la risultante di un logorio durato anni e che è divenuto un'esasperazione, tanto da non permettere al periziando di vedere un'altra via d'uscita in quei momenti...». Secondo Mauri, «...al momento dei fatti, il periziando fosse affetto da una condizione di infermità mentale, tuttavia non tale da ridurre grandemente o da escludere la capacità di intendere e di volere...» I consulenti della difesa, Alberto Petracca e Roberto Branconi, convengono con quanto affermato dal professor Mauri, ritenendo però che, al momento del fatto, essendo Guidotti «affetto da una condizione di infermità mentale...», potesse trovarsi ad agire in uno stato in cui la capacità d' intendere e di volere fosse almeno grandemente scemata«.