Omicidio Guidotti, «Nell’ultima litigata sono riaffiorate le ruggini degli ultimi venti anni»

Nicola Guidotti è uscito dall’isolamento. «Penso ai miei cari» POCHI AMICI PER IL SALUTO A MARIO

Il corpo di Mario Guidotti dopo essere stato ucciso dal fratello

Il corpo di Mario Guidotti dopo essere stato ucciso dal fratello

Viareggio, 28 giugno 2015 - Fa ancora fatica ad addormentarsi ogni sera, Nicola Guidotti: nel carcere di Lucca, il 59enne ristoratore - accusato dell’omicidio volontario del fratello Mario - ripensa a quel sabato maledetto nel quale è cambiata la sua vita. Per prendere sonno ha bisogno di un calmante «Ho rovinato due famiglie» ha ripetuto ai suoi legali anche nel corso dell’ultimo colloquio. Il suo pensiero fissa è soprattutto per la moglie e la figlia. «Stravedeva per lei: ogni mattina l’accompagnava scuola» racconta chi conosceva bene le abitudini di Nicola, che continua così a rivangare non solo su quel è accaduto ma soprattutto su quel che perderà nei prossimi mesi e anni...

«Non doveva succedere» ha ripetuto Nicola Guidotti. «Non doveva succedere ma ero all’esasperazione». Che cosa abbia fatto traboccare il vaso nessuno lo sa. L’unica certezza è che prima dei colpi di pistola, all’interno del «Mezzo Marinaio» lo scontro verbale fra i due fratelli si è svolto di fronte di fronte a diversi testimoni. Nicola e Mario si sono rinfacciati aspetti del presente e del passato. Come se fosse l’ultima volta che avrebbero dovuto confrontarsi. Addirittura - stando ad una testimonianza al vaglio della polizia - è stata anche rivangata la morte della mamma. «L’ho accudita io fino in fondo io» ha detto Nicola. Insomma, se è vero che fra i due fratelli c’erano anche discussioni per i soldi, quando sabato scorso c’è stato l’ultimo litigio sono riaffiorati anche vecchie ruggini del passato. «Ma non doveva finire così» ha ripetuto ancora una volta Nicola Guidotti a chi è andato a fargli visita in carcere. I rimorsi stanno aumentando giorno dopo giorno.

Ora però tutta la vicenda si sposta sul versante giudiziario: entro la fine della prossima settimana il giudice per le indagini preliminari Riccardo Nerucci dovrà decidere se convocare o meno l’udienza dell’incidente probatorio nel quale conferire l’incarico ad uno psichiatra per valutare le condizioni di Nicola Guidotti e in particolare - se al momento in cui è avvenuto l’omicidio - il ristoratore era capace di intendere. Ovviamente anche il pm Antonio Mariotti potrà scegliere un consulente tecnico, strategia già seguita dagli avvocati Riccardo Carloni e Massimo Landi (difensori di Guidotti) che hanno schierato lo psichiatra Alberto Petracca e lo psicologo Roberto Bianconi.

G.L.