Olivicoltori in guerra contro la "mosca", decolla il progetto con il Sant’Anna

Seravezza, le strategie a Enolia dopo un’annata disastrosa

Tanta gente ieri a Enolia, aperta sabato da un’esibizione del Palio dei Micci (foto Umicini)

Tanta gente ieri a Enolia, aperta sabato da un’esibizione del Palio dei Micci (foto Umicini)

Seravezza, 20 aprile 2015 - Tanta gente ha preso ieri d’assalto Seravezza in occasione della XVI edizione di Enolia, la manifestazione dedicata all’olio d’oliva extravergine e ai prodotti tipici, soprattutto versiliesi.

Quarantadue gli espositori, provenienti dalla Toscana ma anche da altre regioni. Il tutto, affiancato da degustazioni, laboratori, incontri, visite guidate, cacce al tesoro, musica e, in particolare, arte con la mostra “La memoria dell’olivo” a cura di Lodovico Gierut, nella quale 290 opere di altrettanti artisti raccontavano l’olivo e il paesaggio toscano. Come di consueto, protagonista della manifestazione è stato l’olio d’oliva extravergine nonostante una stagione problematica e una produzione inferiore alla media per colpa del clima caldo e umido che ha favorito la diffusione della mosca olearia, insetto le cui larve crescono dentro le olive danneggiando le coltivazioni, come è avvenuto in Versilia e all’olivo quercetano.

Di tutto questo si è parlato ieri mattina nel partecipato seminario “La mosca dell’olivo. Analisi del fenomeno e possibili metodologie di contrasto”. Il professor Ruggero Petacchi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Lamberto Tosi, agronomo e vicepresidente dell’Associazione “Olivo Quercetano” hanno illustrato un progetto per combattere la diffusione dell’insetto impiegando una rete di monitoraggio e migliori strategie di difesa.

"Il progetto partirà in giugno e si concluderà alla fine del 2016 – ha spiegato Tosi insieme alla presidente dell’Associazione, Cristina Pellizzari – Con il Sant’Anna proveremo a mettere in campo una nuova tecnica di lotta che non si basa più principalmente sul controllo delle generazioni estive, ma lo estende a quelle primaverili da febbraio a maggio, in modo da prevenire l’infestazione nel periodo della maturazione delle olive. Come associazione faremo da supporto tecnico per vedere se si può cambiare la prospettiva della lotta. Il progetto (finanziato da Regione, Bcc, Unione dei Comuni e Comune di Seravezza) partirà con i primi controlli a giugno, mentre l’anno prossimo metteremo in campo una prova vera e propria già da gennaio. Abbiamo cercato di spingere il più possibile perchè l’annata è stata disastrosa, e la Regione ha accolto positivamente le nostre istanze anche perchè il progetto si basa su un approccio innovativo. I controlli saranno estesi anche ai produttori del Nostrato di Montignoso perché queste prove vanno effettuate su areali molto vasti".

Soddisfatto per questo approccio anche Marco Leverone, titolare del frantoio di Massarosa, uno dei più grandi della Versilia, che arriva a frangere circa 8mila quintali di olive in un anno per conto di circa 500 produttori. "Nel 2014 la raccolta è stata pari al 15% di una normale – ha detto – Oltre a iniziative contro la mosca, ne servono però anche per incentivare i proprietari a non abbandonare gli oliveti". Fra l’altro, l’olio quercetano franto a Massarosa è stato il primo della Versilia ad essere stato inserito nell’ultima edizione del prestigioso "Atlante degli oli italiani" di Luigi Caricato.

Soddisfatto di questa edizione di Enolia anche l’assessore Riccardo Biagi: "La gente ha risposto bene, visitando sia l’Area Medicea che il centro di Seravezza. Oramai è una manifestazione attesa e di successo. Positiva è stata la collaborazione con le associazioni, dalle Pro Loco a Galatea, alla Fondazione Arkad".

Gianfranco Poma