Polo nautico, confermato il nuovo no al frazionamento: "Ma da maggio altri 20 senza più cassa"

Magra soddisfazione della Fiom che teme ulteriori tracolli della produzione cantieristica

FIOM Ieri gli operai hanno atteso davanti al municipio l’esito della riunione del comitato portuale dopo l’ultimatum dei soci di Polo nautico

FIOM Ieri gli operai hanno atteso davanti al municipio l’esito della riunione del comitato portuale dopo l’ultimatum dei soci di Polo nautico

Viareggio, 28 gennaio 2015 - NO. Non, niet, nee, jo, la, ez, ne, bù, nej, ara, nein e, giacché ora va di moda, anche in greco: ohee. Il comitato portuale dell’Authority, per l’ennesima volta tra tutti quelli che hanno avuto potestà in materia dall’era post Sec, ha detto no al frazionamento della concessione del Polo nautico. Tutto a posto? Mica tanto: a maggio finirà la cassa integrazione in deroga e anche i circa 20 dipendenti del consorzio resteranno senza ammortizzatori sociali. Forse la politica ha trovato il modo di preservare i voti per le regionali, ma la crisi della nautica viareggina non si ferma. E non si vede come avrebbe invertito la tendenza se il comitato portuale avesse detto sì.

LA PRONUNCIA della componente politica della Port Authority era preannunciata. Non ha sorpreso più di tanto l’amministratore del Polo Nautico, Riccardo Cima: «Riuniremo i soci in assemblea e decideremo che fare». Anche i sindacalisti, del resto, sanno che dopo le elezioni regionali, passata la festa e gabbato lo santo, la questione potrebbe riaprirsi. Anzi, dentro il comitato portuale è stato proprio preso l’impegno a riaprire la trattativa sulla questione, come chiesto dal rappresentante della Camera di commercio. O magari il sì verrà sotto la spinta di nuovi ricorsi al Tar e fino al Consiglio di Stato. Oppure, nel frattempo, le aziende che hanno ordinativi migreranno verso altri lidi. La Spezia è lì che aspetta. Soprattutto Sanlorenzo che, come ha detto Cima nei giorni scorsi, non intende investire su aree demaniali senza averne la titolarità e, finite le barche in portafoglio nel 2016, senza concessione a Viareggio quasi certamente deciderà di trasferire la produzione al San Marco della Spezia.

MA proprio questo aspetto del cantiere che più di tutti, al Polo nautico, ha il vento in poppa, non convince Nicola Riva della Fiom territoriale: «Sanlorenzo ha in affitto le aree di Fipa, che non si sa se si riprenderà o cesserà l’attività. Se Fipa salta, Sanlorenzo diventa automaticamente il socio di maggioranza del Polo. Comunque, appare chiaro che Sanlorenzo manterrà la disponibilità di queste aree produttive. Il che significa che comunque la disponibilità trentennale dell’area, come da concessione demaniale, non gliela toglierà nessuno. Allora qual è il problema? A che serve il frazionamento della concessione? Sanlorenzo a Viareggio fa gli scafi di metallo, e ha ordinativi da completare entro il 2016. Non vorremmo che, dopo quella data, non ci siano altri ordinativi e sia questa la ragione vera per cui l’azienda mantiene questo stato di sospensione».

TUTTO è legato a un verbale d’assemblea del Polo nautico che circola tra i sindacalisti. Che diversi soci di Pn siano in crisi è ormai assodato. Proprio in questo verbale c’è la scaletta dei regolamenti creditori tra soci e Polo nautico: alcuni sono in regola, altri restano pendenti. Indipendentemente dal rinvio della rata del mutuo bancario in carico a Polo nautico e che i soci dovrebbero ripartirsi pro quota dopo aver ottenuto il frazionamento. Per questo Riva osserva: «Se Fipa esce restano Sanlorenzo, Mediterranea che fa scafi e carpenteria, e Viareggio Superyacht che è in un’area a parte. A noi sembra che il consorzio, in questo momento, abbia più forza che non le singole aziende, e spazi per la produzione ce ne sono quanti ne vogliono. Le questioni riguardano solo i rapporti, anche economici, tra soci. E Sanlorenzo può benissimo subentrare a Fipa come sta facendo nei confronti di Benetti Sea Division».

COSI’ la vicenda, irrisolta da 15 anni, ora affronta l’ultimo dramma: da maggio niente più «cassa» per altri 20 lavoratori. «Da maggio è buio nero – conferma Nicola Riva – Temiamo che non si riesca a ricollocare i dipendenti del consorzio nelle aziende che avrebbero dovuto assumerli, e su questo punto le aziende socie sono inadempienti». Intanto andate tutti a votare, e votate bene. Poi si vedrà.