Polo nautico fa causa all’Authority: al Tar e per il risarcimento danni

I soci hanno deciso l’azione dura contro il diniego al frazionamento

POLO NAUTICO

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Viareggio, 27 febbraio 2015 - RICOMINCIA la rumba. Il Polo nautico farà una doppia causa contro la Port Authority che ha negato il frazionamento della concessione demaniale. Un ricorso amministrativo al Tar per l’annullamento dell’atto. E una causa civile per risarcimento danni. Lo ha deciso ieri l’assemblea dei soci del consorzio, mentre la situazione della nautica viareggina, nonostante speranze e proclami, sembra sempre più buia.

«L’ASSEMBLEA dei soci della Polo Nautico – ha detto ieri l’amministratore Riccardo Cima – ha deciso all’unanimità di fare ricorso al Tar contro la decisione della Port Autority con cui è stato negato il frazionamento. L’assemblea ha anche dato mandato al legale di valutare un’azione di risarcimento danni contro la stessa Port Authority, e ha iniziato una negoziazione col sistema bancario per valutare soluzioni in merito a una moratoria sul mutuo in essere».

IL MUTUO, che vale 20 milioni di euro, è quello intestato all’intero consorzio e che dovrebbe essere ripartito tra i soci. Ogni socio della Polo nautico era disposto ad accollarsi la quota di mutuo a condizione che di prendersi anche la concessione del proprio capannone e della propria area. In assenza di questa suddivisione, necessaria per intestare a ogni socio la propria concessione del capannone, le aziende di Polo nautico hanno bloccato tutto. E non hanno proceduto con la sottoscrizione dei singoli mutui, al posto del mutuo consortile, perché non avrebbero avuto nulla a fronte dell’impegno finanziario. Così si arriva al vero problema: in questa fase di stallo la Polo nautico rimane proprietaria di tutti i capannoni con un’unica concessione demaniale, ma anche col mutuo intero di 20 milioni di euro. Purtroppo difficilmente Polo nautico avrà i soldi per pagare le rate del mutuo, che ammontano a circa 2,5 milioni di euro l’anno. Da qui la richiesta di moratoria bancaria.

MA piove sul bagnato. Come già annunciato, l’imprenditore Giuseppe Balducci ha scritto al Polo nautico chiedendo che venga data esecuzione agli impegni contrattuali, cioè alla riassegnazione delle singole concessioni. Ma, stante il diniego votato recentemente dal comitato portuale della Port Authority, è evidente che il Polo nautico non potrà farlo. «La conseguenza – osserva l’amministratore Cima – è che il Polo subirà una causa passiva da parte di Balducci, e a sua volta dovrà ribaltarla esattamente sulla Port Authority regionale». Quanto all’annunciato nuovo ricorso al Tar, verterà sul fatto che già nel precedente pronunciamento, quanto il tribunale amministrativo aveva intimato alla Port Authority di prendere una decisione sul frazionamento, aveva anche affermato che non c’erano motivi giuridici ostativi al frazionamento. E per la causa civile per danni contro la Port Authority (ma qui siamo nel campo delle ipotesi futuribili), se dovesse vincere il Polo, successivamente l’ente pubblico dovrebbe rivalersi sugli amministratori e forse, nel caso, dei componenti del comitato portuale che hanno negato il frazionamento.

INFINE il rallentamento della produzione nautica non conosce inversione di tendenza. Si incominciano a vedere andamenti negativi tra varie aziende. E così, a quanto si viene a sapere, un’altra azienda socia di Polo nautico è stata messa in liquidazione: adesso le aziende del consorzio in liquidazione sono quattro.

Beppe Nelli