"Musica alta e laser disturbano i gufi". Versilia, supermulta alla discoteca

L'Ente parco non fa sconti: il Maki Maki dovrà pagare quasi 1300 euro

Una foto di un locale estivo

Una foto di un locale estivo

Viareggio, 15 settembre 2014 - LUCI intense, utilizzo del laser per creare atmosfere particolari e musica alta prodotti da alcuni locali notturni nel cuore della notte disturbano gli «abitanti» pennuti — in particolar modo i rapaci — del parco di Migliarino Massaciuccoli e di San Rossore. E per questo «disturbo» certificato dalla guardie del Parco che hanno effettuato i controlli, i titolari del Maki Maki, uno dei locali più noti della Marina di Levante, si sono visti contestare una multa di 1260 euro. «Incredibile ma vero» è stato il loro primo commento quando hanno aperto la raccomandata di notifica della contravvenzione.  «SIA CHIARO: non c’è alcuna vessazione nei confronti di Viareggio — ha chiarito il presidente del Parco, Stefano Manfredi —: lo stesso tipo di controlli è stato effettuato nelle scorse settimane anche sul litorale pisano con gli stessi risultati. Ci sono state multe. Chi opera lo fa con il massimo senso di responsabilità». Sta di fatto che i titolari del Maki Maki sono rimasti di stucco di fronte alla sorpresa quando hanno incominciato a leggere la lettera di accompagnamento: dopo avere fatto i conti con i vigili dell’annonaria di Viareggio per gli orari di apertura, ecco che si è aperto il secondo fronte. Nel dispositivo in cui si contesta la violazione delle regole al Maki Maki viene rilevato che «il comportamento del locale è causa rilevante disturbo all’habitat naturale, agli utenti del parco e alla tranquillità del luoghi».  In altre parole, per il Parco, la normale attività di un locale della Marina di Levante — uno dei luoghi preferiti del divertimentificio viareggino e versiliese — ha di fatto molestato gli animali «privandoli del riposo» e mettendo anche a rischio «la nifificazione».  «PER IL MOMENTO la multa è stata contestata a noi — sottolinea Edoardo Berti, uno dei soci del Maki Maki — ma altre sono in arrivo per i locali della zona: siamo tutti sulla stessa barca. Purtroppo stiamo vivendo un paradosso: ho quindici dipendenti, un locale da portare avanti con tutte le difficoltà possibili e immaginabili e poi viene fuori questa storia... Tra l’altro ci viene contestato l’utilizzo di tecnologiche particolari, i laser per intenderci e anche fumi di scena che non abbiamo mai avuto».