Se n’è andato l’archittetto Merlini, trabaccolaro che amava la Darsena

E’ suo il progetto dell’orologio in Passeggiata e della prima pista ciclabile

Merlini in uno scatto di Francesco Pinto, col basco e lo sguardo pieno di Viareggio

Merlini in uno scatto di Francesco Pinto, col basco e lo sguardo pieno di Viareggio

Viareggio, 15 luglio 2015 - Un combattente. Con quel basco che portava negli ultimi tempi lo potevi assimilare all’altro ‘eroe’. Così ci piace ricordare Gianni Merlini, l’architetto, scomparso ieri mattina dopo una lotta durissima con la malattia durata vari anni. Merlini era nato nel 1954 a San Benedetto del Tronto, ma un anno dopo la sua famiglia di ‘trabaccolari’ era venuta ad aggiungersi alla folta comunità della Darsena. La Darsena era uno dei grandi amori che lo ha accompagnato nella vita: in omaggio alla vita di mare e alla storia di Viareggio, aveva persino scritto una collana di libri per bambini, il suo “Lupo Libeccio”, a cui teneva moltissimo. E che costella un po’ tutte le librerie dei viareggini. Ma non solo.

Merlini ha lasciato vari segni di sé in città, dalla moderna Torre dell’Orologio in Passeggiata, alla prima pista ciclabile, ma era stato anche l’autore di molte scenografie delle Canzonette del Carnevale. Membro della Fondazione Carnevale alla fine degli anni Novanta, nella commissione tecnico artistica, i coriandoli gli scorrevano nelle vene, tanto che era l’attuale presidente del Consiglio del Carnevaldarsena. Con il Baccanale aveva organizzato varie iniziative di spessore culturale, come le mostre “Adotta un carrista”, dedicate alla valorizzazione del lavoro di vari maghi della cartapesta, la progettazione e realizzazione della scultura “Per le vie della Darsena”, un delizioso omaggio alla tradizione delle ‘baldorie’, gli incontri con le scuole del quartiere per diffondere la tradizione della cartapesta. E tante ne aveva ancora da sperimentare, idee e iniziative ‘gentili’. Proprio come il suo fare garbato. Mai fuori misura, anche durante i dibattitti accessi in via Coppino.

QUANDO si parlava di Carnevale, Merlini era ormai un’autorità, aveva un’idea ben articolata sul futuro della manifestazione e si era messo in prima fila in difesa della tradizione del Carnevale viareggino anche recentemente. Il suo cuore politicamente batteva a sinistra, seppure sempre aperto al confronto e al dialogo, e nelle ultime elezioni amministrative si era candidato nella lista di Sel. Una persona insomma piena di interessi e di spunti che lascia un grande vuoto. Prima di tutto negli affetti più cari della moglie Alessandra, il figlio Matteo e la sorella Silvia, e poi nei tanti amici e conoscenti. La salma è esposta nei locali della Croce Verde, dove oggi alle 15.30 verrà fatta una benedizione, prima di procedere alla cremazione a Livorno. In occasione delle esequie la famiglia Merlini chiede a tutti, parenti e amici, di non mandare fiori, ma di devolvere offerte alla Crea. L’ultimo gesto d’amore, l’ultima gentilezza di Gianni per il volto bello del suo quartiere.

C.S.