E' morto Vittoriano Cestari; il figlio: "Mio padre, un uomo generoso"

Se ne va un altro pezzo di storia di Viareggio

Vittoriano Cestari

Vittoriano Cestari

Viareggio, 17 ottobre 2014 - Un altro  pezzo di storia cittadina se n’è andato in silenzio lasciando un vuoto enorme non solo nella sua famiglia. Ieri mattina poco prima delle sei nella residenza sanitaria del «Tabarracci» si è spento Vittoriano Cestari, commerciante notissimo per avere gestito locali sia al Piazzone che stabilimenti balneari, oltre ad essere stato a lungo sportivo e dirigente del vecchio (e ora scomparso) Dukla: aveva compiuto 83 anni nel mese scorso e da qualche tempo, da quando le condizioni di salute erano peggiorate, Vittoriano Cestari era ospite della struttura residenziale assistita.

«Mi piacerebbe che la gente ricordasse mio padre — ha detto il figlio maggiore Gianluca — come una persona buona e generosa, pronta sempre a fare del bene». Vittoriano Cestari lascia la moglie Maria Angela e tre figli, oltre a Gianluca, Fabrizio e Massimiliano. I funerali saranno celebrati domani mattina alle 11 nella di San Paolino, curati dall’impresa funebre «Il Diamante» di Viareggio.

Vittoriano Cestari  si era costruito dal nulla con grande passione imparando presto a rimboccarsi le maniche: era anche un giovane calciatore che aveva fatto all’esperienze fuori Toscana (giocando nella Reggina) per poi arrivare nel Migliarino Pisano (anni ’50) che a quei tempi faceva la serie D, sponsorizzata dai duchi Salviati dell’omonima pineta. Nel paese pisano conobbe la futura moglie, Maria Angela. Alla passione sportiva, abbinava la cultura per il lavoro, imparata e valorizzata in famiglia: prima come venditore ambulante nei mercati della provincia di Lucca e Pisa, poi come titolare di un posto fisso con un passo e un intuito in grado di anticipare i tempi e le mode. Insomma un uomo che aveva talento nel suo settore. Al «Piazzone» aveva aperto un negozio di scarpe diventato nel tempo un punto di riferimento per tutta la città. Poi Vittoriano Cestari aveva diversificato i suoi interessi economici, lanciando in orbita il bar «La Cubana» e poi acquistando gli stabilimenti balneari «La Salute» e «Florida».

Insomma non gli piaceva rimanere con le mani in mano. E se c’era da sostenere un’iniziativa particolare legata alla città, Vittoriano Cestari era in prima fila. Come quanto con grande slancio economico sosteneva la «Canzonetta», ricambiato affettuosamente con citazioni durante gli sketch: erano gli anni d’oro e spensierati della teatro leggero cittadino, essere citati durante le «Canzonetta» diventata una sorta di status. Poi Vittoriano Cestari era andato in pensione, lasciando il testimone ai figli che gli sono stati vicini fino all’ultimo.