Il fortunale ha picchiato duro sul Pucciniano: danni per 40mila euro alle scene e alle quinte

Semidistrutti i fondali del palcoscenico, Turandot Butterfly e la nuova Tosca da riparare

Gli operai diretti hanno rimosso le macerie e i fondali che possono ancora essere restaurati

Gli operai diretti hanno rimosso le macerie e i fondali che possono ancora essere restaurati

Viareggio, 5 luglio 2015 - PUCCINIANO: parlIamo di cose serie, e non delle liti sulle poltrone che vanno e vengono. Il vento fortissimo del fortunale di venerdì sera ha devastato il palcoscenico danneggiando irrimediabilmente le quinte nere, e arrecando danni gravi anche alle scenografie delle tre opere principali in cartellone, compresa la nuova «Tosca» di Mimmo Paladino. Una stima provvisoria, a braccio, fatta ieri mattina mentre le maestranze sgomberavano macerie e rimettevano a posto il salvabile, s’aggira su una mazzata da 40 mila euro. Sarebbe una cifra non esosa per la manifestazione, ma si dà il caso che la Fondazione Puccini sia momentaneamente al verde.

LA REALE situazione economico-finanziaria del Festival si saprà quando il consiglio d’amministrazione metterà mano al bilancio consuntivo 2014 che, curiosamente, non è stato ancora approvato, mentre la precedente gestione ha votato il preventivo 2015 prima che il sindaco Del Ghingaro sostituisse gli amministratori. E ieri mattina, per l’appunto, si è tenuto l’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione: il presidente Alberto Veronesi e il vice Alberto Pisanelli hanno così avuto occasione di tocca con mano gli effetti del maltempo. Venerdì sera era in programma la manifestazione coi bambini della Uisp Danza Nazionale: per questo le quinte nere erano montate, e purtroppo il nubifragio non era stato previsto dal meteo regionale Lamma, consultato dal direttore di palcoscenico Massimiliano Bertuccelli, che come tutti non s’aspettava la bufera: «I bambini erano sul prato del teatro in attesa della manifestazione, meno male se ne sono andati con le famiglie appena è cominciata la pioggia, perché poi il vento ha fatto volare pezzi delle quinte fino alla biglietteria». La distanza è almeno 300 metri, a occhio.

LE QUINTE sono in parte distrutte, in parte danneggiate. La tela nera è strappata. Il vento ha anche spostato fino al muro il carrello che contiene le scene sul palcoscenico di servizio, e era ancorato al pavimento e fermato anche da manufatti di cemento. Le scene di «Tosca», «Butterfly» e «Turandot» sono parzialmente danneggiate. Già anni fa una «Turandot » fu replicata con metà scene, dopo che un violento temporale aveva abbattuto e distrutto la grande vetrata centrale realizzata in omaggio all’orientalismo pucciniano: quella volta il nubifragio arrivò a Festival iniziato. Ma adesso la situazione è più critica, perché la Fondazione è in condizioni economiche critiche, se non drammatiche, e sconta i ritatdri di riscossione di vari contributi pubblici. Manca all’appello anche il saldo del contributo comunale 2014 che, al pari di quello del Carnevale, fu bloccato dopo il pagamento dei primi due dodicesimi per i guai finanziari del comune che si andavano prefigurando fin da febbraio-marzo. Ma proprio nell’anno che avrebbe visto la dichiarazione di dissesto, il management insediato dalla giunta Betti decise di fare una stagione con ben 4 nuovi allestimenti: una scelta a dir poco coraggiosa.

Beppe Nelli