Lecciona: "La Società di salvamento farà la sorveglianza gratuita per agosto"

Del Ghingaro e Servetti annunciano l’accordo con la Onlus che sarà ratificato in Prefettura. Resta sguarnito il ‘muraglione

Salvataggio alla spiaggia della Lecciona

Salvataggio alla spiaggia della Lecciona

Viareggio, 30 luglio 2015 - Forse è in arrivo la soluzione per la sorveglianza alla Lecciona, almeno in agosto. Se tutto va in porto, l’accordo sarà firmato domani in Prefettura. Perché la Società nazionale di salvamento ha deciso di andare in soccorso anche del comune più dissestato d’Italia (pro capite) e s’è offerta di gestire il servizio gratuitamente. Anche con le moto d’acqua attrezzate per il soccorso in mare.

Con lettera datata 25 luglio, Gianluca Genovali dell’Sns ha scritto all’assessore al demanio Laura Servetti proponendo un progetto gratuito per la «Sicurezza balneare spiagge libere Viareggio». Questa la proposta scritta: «Nello specifico per il mese di agosto siamo disponibili a titolo gratuito a prestare servizio di prevenzione e salvataggio con una moto d’acqua configurata rescue nel tratto di spiaggia libera in località La Lecciona. Qualora la nostra proposta sia di suo interesse, siamo a disposizione ad un incontro per concordare l’organizzazione del servizio». Così domani il sindaco Del Ghingaro (che di fatto ha intavolato la trattativa con la Società di salvamento) sarà in Prefettura dove dovrebbe avvenire la firma dell’accordo. Le polemiche sull’assenza del servizio questa estate hanno avuto un’impennata due giorni fa quando, a causa del mare mosso, ben sei bagnanti hanno rischiato di annegare nel giro di pochi minuti. Prima una donna italiana e un tedesco che s’era buttato in mare per aiutarla. E poi due coppie, due tedeschi e due abitanti di Capezzano, marito e moglie, aiutati a stento dalla catena umana formata dai turisti presenti in spiaggia, e poi più proficuamente dai soccorsi di Capitaneria e 118 allertati coi telefonini. A dimostrazione che, col mare mosso, i cartelli di avviso non bastano a garantire la sicurezza di troppa gente che, per scarsa conoscenza delle caratteristiche del litorale sabbioso, prende sottogamba i rischi di buttarsi a nuoto tra marosi e correnti quando infuria la bufera. Ma anche la mancata attivazione dell’ormai abituale servizio di salvataggio alla Lecciona trova due cause: la prima è che il nuovo sindaco arriva sempre a estate inoltrata, e se l’affidamento del salvataggio non è stato fatto dal predecessore, la nuova giunta si trova in ritardo; la seconda, ad aggravare la situazione, è lo stato di dissesto del comune per cui sono bandite tutte le spese non obbligatorie. E siccome la legge impone ai comuni di mettere i cartelli di avviso sulle spiagge libere, ma non i bagnini, luglio se ne è andato senza sorveglianza. Con grossi rischi culminati due giorni fa quando sei bagnanti hanno rischiato di passare a «miglior vita», e due sono rimasti ricoverati una notte in ospedale per accertamenti. A dimostrazione che sì, c’è il dissesto con gli obblighi del Tuel, ma l’incolumità delle non può dipendere dalle leggi della finanza pubblica (anche se sempre più l’Europa ci sta imponendo proprio questo). Vedremo se domani ci sarà la firma dell’accordo con la Società nazionale di salvamento. Fondata nel 1871, questa Onlus è stata la prima al mondo a creare la formazione professionale per i bagnini impiegati negli stabilimenti balneari, rilascia il brevetto di nuoto e voga ai marittimi con libretto di navigazione, fa parte dell’International marittime rescue federation che è membro permanente dell’International marittime organization. Dal 1997 è iscritta nell’elenco delle organizzazioni nazionali di volontariato del Dipartimento della protezione civile. Però vale la pena ricordare al sindaco «capannoreze» che c’è spiaggia libera anche al muraglione della diga foranea: in passato sono state fatte convenzioni con gli stabilimenti balneari più vicini della Darsena, perché quando c’è veramente mare mosso buttarsi in mare da questa spiaggetta può essere molto pericoloso.

Beppe Nelli