Mercoledì 24 Aprile 2024

Folla commossa ai funerali di Manuele Iacconi

A Pian di Mommio l'ultimo saluto al trentenne

L'arrivo della bara alla camera ardente del Versilia

L'arrivo della bara alla camera ardente del Versilia

Viareggio, 5 dicembre 2014 - Dopo un mese di agonia ha trovato la morte, ora troverà anche la pace. La salma del 34enne Manuele Iacconi è tornata a casa. Ieri mattina la consegna del corpo alla famiglia e la partenza dall’ospedale di Livorno intorno alle 11. Un viaggio breve e interminabile, l’ultimo per il giovane barbaramente massacrato la notte di Halloween in via Coppino, zona Darsena, a colpi di casco da una gang di balordi, di criminali. Verso mezzogiorno il giovane è stato portato, a cura delle onoranze funebri della Badia, all’obitorio dell’ospedale Versilia. Ad accoglierlo al suo arrivo, inizialmente annunciato per le 10, un capannello di familiari, di amici carissimi e una sorprendente dignità, disegnata da un silenzio religiosissimo che ha pervaso i corridoi dell’edificio mortuario, rotto solo dal rumore dell’ingiustizia per una tragedia così grande. La sensazione di sgomento si legge negli occhi gonfi di lacrime della madre di Manuele, che non sa darsi pace. Viene circondata da braccia amiche e volti di persone care, di parenti. Ma non basta. Perché nella sala di fronte a se, sdraiato in una bara decorata con un intaglio che raffigura il Cristo, c’è suo figlio. Ed è morto. Per alcuni minuti la porta chiusa li ha sepatati ancora una volta, poi gli occhi hanno incrociato ancora quelli del suo ragazzo adorato. E così, fino a sera, è stato per gli amici di una vita e per tutti quei cittadini che hanno desiderato rendergli omaggio e porgergli un saluto prima delle esequie vere e proprie. La salma è rimasta esposta nelle sale dell’obitorio fino a ieri sera, alle 20. «Non sapevamo più quando lo avremmo rivisto», «E’ stato un mese di agonia infinita», «Siamo a pezzi», sono alcune delle parole che risuonano bisbigliate e sospirate nei corridoi del Versilia, parole rassegnate che corrono su un binario parallelo con l’eccezionale semplicità e decoro di una famiglia privata all’improvviso del bene più grande.  Oggi il giorno più lungo. E l’ultimo. Nel pomeriggio, si sono tenuti i funerali di Manuele Iacconi a Piano di Mommio. Parenti, amici e semplici cittadini increduli e sconcertati dalla violenza assassina che lo ha portato alla morte hanno affollato il sagrato della chiesa parrocchiale.