«Io, licenziato dopo 32 anni di lavoro: perché a pagare siamo solo noi operai?»

Atto di accusa di un ex dipendente del Camposanto

Campo di Marte

Campo di Marte

Viareggio, 11 settembre 2014 - Licenziato dopo 32 anni di lavoro alla Misericordia, molti dei quali trascorsi al Campo santo dell’arciconfraternita, dove era indiscutibilmente un punto di riferimento per tutti. Antonio Fabbri è uno degli ultimi tre licenziati della cooperativa Comise: uno dei tanti che paga il prezzo della crisi e forse, nel caso specifico, anche discutibili scelte operate dai vertici della Misericordia. Si è sfogato con una lettera dopo che per 15 mesi aveva lavorato senza stipendio né rassicurazioni sul suo futuro. «CI sentiamo rispondere continuamente che c’è la crisi. Ma forse — domanda — la crisi è anche tra i defunti? Forse si sotterrano da soli? Forse nessuno si fa male, non c’è bisogno di ambulanze e poliambulatori? E i bagni? Autopulenti? Tutto si deve basare sul volontariato: è questa la risposta che la Misericordia di Viareggio dà ai suoi dipendenti perchè non ci sono più soldi. E’ vero, il volontariato è importantissimo, ma per mantenere certe strutture ci vogliono competenze che la Misericordia di Viareggio con i suoi responsabili non ha avuto. Non vogliamo indagare su come è stato possibile ridurre in questo stato una delle più antiche e ricche associazioni della città (a quello penseranno gli organi competenti) ma vogliamo sapere perchè chi ha sbagliato non deve mai pagare, chi è che protegge i dirigenti e perchè a rimetterci sono sempre gli operai, i lavoratori che si alzano tutte le mattine e svolgono il proprio lavoro con dignità. Per molti seppellire i morti o esumarli non è certo un bel lavoro, guidare un’ambulanza mettendo a rischio la propria vita è da masochisti, pulire gabinetti non è il massimo. Ma questi sono lavori onesti. E devono essere fatti gratis? Invece lavorare negli uffici in questo momento è un lavoro più importante, dirigere e organizzare il niente è fondamentale! Io, dopo aver aspettato invano il pagamento di 15 mensilità — ricorda Antonio Fabbri — sono stato licenziato il 1 Settembre e con me altri 2 colleghi, senza preavviso. Il mio lavoro al Camposanto della Misericordia non conosce crisi, tuttavia dopo 32 anni di servizio per questa Confraternita, un bel calcio e via. Chi ha preso la decisione? Il presidente fittizio della società Comise che con faccia contrita mi ha portato la lettera mentre stavo lavorando o il Grande Capo che non si è sporcato le mani? Il Consiglio non sapeva niente? L’hanno voluto le banche? E perchè? MA ORA basta è l’ora di svegliarci, di opporci a tutto questo. Viareggio si deve ribellare, la Misericordia è solo dei confratelli, consorelle e dei viareggini, non di una sola persona. I consiglieri dell’Arcicofraternita di Viareggio, se ci sono, devono voltare pagina per portare una nuova linfa: anche loro hanno la stessa responsabilità del presidente; non possono dire di non sapere perchè sono stati avvisati più volte di quello che stava accadendo. Aiutateci a salvare questa antica e gloriosa istituzione voi avete il potere di farlo e ve ne saremo grati io e altri che hanno a cuore la Misericordia». Antonio Fabbri ringranzia invece tutti coloro che con tanti messaggi e telefonate «mi sono stati di conforto» so che mi volete bene e ve ne sono grato...».