Bambino ucciso da un'auto, l'esame del medico legale: "Una fatalità"

Una prima analisi sul corpo del piccolo conferma la tesi dell'incidente involontario LA SCENA DELLA TRAGEDIA

La casa famiglia dove è avvenuta la tragedia (Umicini)

La casa famiglia dove è avvenuta la tragedia (Umicini)

Viareggio, 30 settembre 2014 - SARA’ l'autopsia, disposta dal magistrato di turno della Procura di Lucca Piero Capizzotto, a chiarire con maggiore esattezza la causa del decesso del bambino di 18 mesi travolto da un'auto nel giardino della casa famiglia di Stiava di Massarosa, dove viveva. Probabilmente il piccolo è stato inavvertitamente urtato dalla parte anteriore della Dacia guidata da una donna. E’ bastato un tocco non violento alla testa, o forse al collo, per causarne il decesso immediato. Il medico legale Stefano Pierotti, che sarà incaricato di effettuare l'esame autoptico nei prossimi giorni, ha effettuato nella tarda mattinata di ieri all’obitorio dell’ospedale Versilia una primissima ricognizione cadaverica. «E’ stato un esame molto superficiale — ha spiegato il dottor Pierotti — solo per verificare se ci fossero segni visibili sul corpo del bambino. Però, per correttezza nei confronti dei consulenti della difesa, abbiamo preferito non spingersi oltre nell’esame del cadavere».

ESAME dettagliato che sarà effettuato soltanto nel corso dell’autopsia. Gli inquirenti che hanno accompagnato il medico legale — c’era il tenente Tamara Nicolai, capo del nucleo radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Viareggio — volevano sapere dal medico legale se le ferite esterne visibili sul corpo del bambino fossero compatibili con un colpo inavvertitamente ricevuto da un’auto in manovra. La risposta, in tal senso è stata positiva. Le prime risultanze del medico legale, sostanzialmente, hanno suffragato l’ipotesi investigativa più accreditata, quello cioè della fatalità, dell’incidente involontario. E’ questo infatti il quadro ricostruito dagli investigatori dopo gli accertamenti tecnici effettuati sul luogo della tragedia e ascoltando i testimoni, sia pure indiretti, di quanto accaduto. Alla fine la donna alla guida della Dacia, una dipendente della cooperativa che gestisce la casa famiglia, è stata denunciata per omicidio colposo.