Consiglio senza numero legale, salta la Tasi: Betti abbandonato da altri quattro esponenti Pd

Betti inaugura la maggioranza chewingum: tira e molla col botto

Leonardo Betti (foto Umicini)

Leonardo Betti (foto Umicini)

Viareggio, 11 settembre 2014 - IL NUMERO legale? un optional, il consiglio comunale si fa anche senza. Parola del segretario generale Salonia, e del consigliere anziano Martini, nonostante lo show di protesta inscenato da Alessandro Santini di Forza Italia contro il segretario reggente: «Invece di masticare la ‘cingomma’ vuole rispondere ai cittadini?».

CON QUEL che è successo ieri il comune non ha toccato il fondo, è sbucato dall’altra parte in Nuova Zelanda. Guidato da un sindaco senza maggioranza, ma con un uomo in più: il segretario reggente Antonio Salonia che «assiste» ma non garantisce, come lui stesso dichiarerà. Lui che, inforcati gli occhialetti, ha aperto il consiglio comunale facendo l’appello. Presenti 11 consiglieri; i banchi della minoranza sono vuoti, sui banchi della maggioranza mancano i democratici Sandra Mei e David Zappelli. Oltre al presidente del consiglio Vannucchi, in viaggio a Creta. Al suo posto, pro tempore, il giovane procuratore Matteo Martini. Per la validità della seduta manca dunque il numero legale, fissato dalla matematica a 13 consiglieri. Ma Martini, per opinione, va avanti come se niente fosse e dà la parola al consigliere Fds Emiliano Favilla: «Chiedo 10 minuti di sospensione». Le file si sciolgono, l’opposizione riunita nella saletta dei consiglieri insorge, qualcuno chiama perfino il comando dei carabinieri: «In Comune si sta compiendo un abuso». Poi il consigliere del Movimento cittadini Massimiliano Baldini si lancia all’inseguimento del segretario Salonia: «Perché non accerta il numero legale?». Il reggente serra le mascelle e senza rispondere segue il codazzo del sindaco.

E’ DURANTE la sospensione che le sirene dell’autoambulanza interrompono il chiacchiericcio. Francesco Tureddi che da anni mendica aiuto davanti al Comune si è tagliato un polso: «Sono 2 anni che chiedo un sostegno — dice — dormo per strada e non ho un posto dove stare. Se mangio ogni giorno è solo grazie al buon cuore di Athos Pastechi e di Alessandro Santini. Ora sono disperato, sono arrivato alla fine...». L’emergenza rientra, la ferita è superficiale. L’assemblea ricomincia sempre senza numero legale, per dar modo a Leonardo Betti di parlare: «Se dovesse anche esserci una sola possibilità di salvare la città dal dissesto noi dobbiamo provarci». Difficile capire cosa sia successo dal 27 agosto ad oggi, quando nella stessa aula Betti parlò dell’approvazione del consuntivo come «l’innesco di una bomba che oggi è esplosa: da domani dovremo raccogliere le macerie». Neppure due settimane dopo riassume gli interventi e snocciola i dati della spending review all’aula semideserta. Fino a quando non irrompe sulla scena il Santini furioso che interrompe il primo cittadino. Il consigliere forzista punta il dito verso il segretario Salonia «chiedo la sospensione del consiglio, questa seduta è illegale». Lui lo guarda, mastica la ‘cingomma’ e non risponde. Scoppia la bagarre. La maggioranza chiede a Santini di abbandonare l’aula, visto che non risulta presente. Ma lui non molla, Martini sospende: «l’assemblea che non c’è». La maggioranza lascia i banchi, si riunisce ancora nell’ufficio del sindaco. Non li segue il consigliere Pd Bobo Genick, già uscito in precedenza contestando l’operato di Martini e Salonia: «Ora basta, siamo all’assurdo». Tocca a Luca Brocchini mettere il sindaco, la giunta e il Pd, compresi «famigli e mogli di», davanti alla realtà: «Siamo di fronte ad una situazione straordinaria che va gestita con una forza e un coraggio straordinario». Ci vuole un po’ prima che arrivi al punto, ma succede: «Bisogna prendere atto dell’insufficienza di questa maggioranza e di questa amministrazione. Ora è necessario chiudere una pagina, azzerare tutto e cercare la condivisione di un percorso con tutte le forze politiche. Qui sono in gioco i destini della città, dobbiamo tutti ritrovare la lucidità che serve per affrontare questa fase difficile». Si passa alla discussione del primo punto all’odg: l’approvazione del regolamento Iuc. Altro giro, altro appello. Questa volta Salonia certifica l’assenza del numero legale. L’assemblea è sciolta. E non solo quella