Gassani alla guida del Camaiore

Il quarantenne allenatore massese fa il suo esordio assoluto in categoria

Matteo Gassani guiderà il Camaiore

Matteo Gassani guiderà il Camaiore

Camaiore, 8 luglio 2016 - HA SCELTO il suo nuovo allenatore, il Camaiore. Come da noi già anticipato nei giorni scorsi, è Matteo Gassani, 40enne massese purosangue. Lo chiamano ‘Il Diavolo’ per il suo carattere sanguigno. E lui in questa sua prima intervista esclusiva con noi de La Nazione da nuovo tecnico bluamaranto regala subito alcune ‘perle’ che ne fanno intuire...il personaggio.

Per lei un debutto assoluto in Eccellenza?

«Dopo tanta gavetta sono contento che una società di spessore come il Camaiore mi abbia scelto. Mi affaccio al calcio “che conta” dopo aver fatto 480 punti in 7 anni. Per me questa è un’occasione importante di carriera. Non capita tutti i giorni. Ma non ho titubanze. Il calcio, in fondo, è uguale ovunque. Io mi faccio forte del lavoro quotidiano sul campo».

Cosa pensa dello scetticismo che gira attorno al suo nome per una panchina così importante di una squadra che può esser ripescata in Serie D?

«Finora io ho fatto solo la Prima categoria e la Promozione. Quindi è giusto che ci sia scetticismo. Dovrò dimostrare di essere all’altezza e far vincere questa scommessa a chi ha puntato su di me».

Che allenatore è Gassani?

«Le mie squadre si sono sempre contraddistinte per il loro dna: non mollare mai, gettare il cuore oltre l’ostacolo, non darsi mai pervinti, ogni partita come fosse l’ultima. Chiedo sempre di aggredire gli avversari. Il mio motto è: “onorare sempre e comunque la maglia”. Voglio il massimo da tutti».

Modulo preferito?

«Ho iniziato col 4-2-3-1 e c’ho vinto tanto a Val di Vara. Poi sono passato al 4-3-3, che ho fatto anche a Bozzano e che sarà lo schema di partenza del mio Camaiore. Poi dipenderà dai giocatori che mi saranno messi a disposizione».

Che Camaiore sarà il suo?

«Una squadra contro la quale gli avversari dovranno essere felici di giocarci contro solo 2 volte l’anno. Una squadra assatanata, arrabbiata e cattiva. Perdere o vincere per me è molto diverso. Odio perdere. Amo vincere. Il progetto di questo Camaiore è valorizzare il più possibile la propria “cantera” ed i giovani del posto. E visto che avremo tanti giovani, da loro non pretenderò il 100%...ma il 150%».

Ha parlato col suo predecessore Beppe Della Bona?

«Non ancora, ma lo farò presto. Lo conosco benissimo e lo stimo. Siamo stati compagni di banco per 3 anni all’Iti a Massa. Lui è un massese atipico, molto pacato. Io invece sono sempre incazzato. A Camaiore ha fatto benissimo».

Sul mercato chiederà qualcosa di specifico?

«A me piacciono i giocatori di gamba...visto che in campo chiedo tanto sudore, sacrificio e grinta. Ma io non faccio mercato. A costruire la squadra ci penserà il ds Luciano Coluccini, col quale ho un’ottima intesa dopo il lavoro insieme a Bozzano di 2 anni fa. Per me lui è un punto di riferimento. Ma sia ben chiaro: a Camaiore non mi ha scelto solo Coluccini, mi ha scelto tutta la società, il dg Bertoni e la presidenza Pardini».