Ruba il quadro, si pente e lo restituisce

Ha rubato un quadro del pittore Tono D’Arliano – esposto alla mostra allestita a villa Argentina – ma poi quando si è resa conto che quel piccolo gioiello non avrebbe potuto venderlo ci ha ripensato

Il quadro rubato e restituito

Il quadro rubato e restituito

Viareggio, 25 novembre 2015 - Ha rubato un quadro del pittore Tono D’Arliano – esposto alla mostra allestita a villa Argentina – ma poi quando si è resa conto che quel piccolo gioiello non avrebbe potuto venderlo ci ha ripensato: ha infatti telefonato ai referenti della mostra annunciando di «avere combinato un grosso guaio: sono pentita, troverete il quadro fra pochi minuti in una cabina telefonica al quartiere Marco Polo». Detto e fatto. Insomma, un dietrofront deciso.

"Il quadro – racconta Fortunato Menichetti, il ‘nonno partigiano, genero del pittore scomparso che fa parte dell’organizzazione della mostra – lo abbiamo recuperato. Era un 22x18, ‘Ventidue personaggi in riva al mare’ che risale al 1919. Noi ovviamente non ci siamo accorti di niente nel senso che abbiamo avuto la percezione della sparizione di un quadro solo alla riapertura pomeridiana, visto che sulla parete si era aperto un vuoto. Poi è arrivata la telefonata che ci ha permesso di capire quel che era accaduto». La persona che ha commesso il furto – almeno quello che ha parlato al telefono – è una donna, con una voce non giovanissima, con la passione per l’arte e un debole per il grande Tono D’Arliano. Che cosa l’abbia spinta a compiere il furto e poi a pentirsi non si sa, nel senso che può essere stato un raptus improvviso, non un’iniziativa pianificata. Tra l’altro le motivazioni che l’hanno spinta non le ha rivelate quando ha poi confessato il furto al telefono.

"Il quadro era certificato ed etichettato – ha spiegato uno degli organizzatori – e non avrebbe potuto essere venduto: se chi l’ha portato via aveva questo obiettivo, forse si è subito resa conto che con quel quadro non avrebbe potuto realizzare niente, se non una denuncia perché il potenziale acquirente si sarebbe subito reso conto che era un ‘oggetto’ rubato".

Da queste considerazioni la decisione di fare dietrofront e di riconsegnare il quadro. Ora però si pone un altro aspetto di non poco conto: il reato commesso è ancora perseguibile visto che poi il quadro rubato è stato riconsegnato agli organizzatori della mostra? "Oggi – ha spiegato Fortunato Menichetti – andremo dai carabinieri per le valutazioni del caso: noi presenteremo una denuncia ma al tempo stesso faremo presente che il quadro portato via ci è stato riconsegnato". Vedremo quali saranno gli sviluppi giudiziari della vicenda e se verrà identitificata la ‘ladra-pentita’.